“Siccome a Guido Crosetto non abbiamo mai risparmiato critiche, è giusto riconoscere quando dice una cosa giusta: ha detto no all’idea criminale del Segretario generale della NATO Stoltenberg di permettere a Kiev di usare le armi occidentali direttamente contro il territorio russo. E con lui si sono espressi in questo senso Tajani e Salvini. Peraltro tutti e tre questi ministri avevano già respinto al mittente l’invito di Macron di inviare truppe europee sul fronte di guerra in Ucraina. Ma, a parte il fatto che su temi così gravi ci piacerebbe ascoltare la voce del premier Meloni, dobbiamo aggiungere che non basta dire no all’escalation. Perché le follie di Stoltenberg e di Macron una verità la rappresentano: la Russia sta vincendo la guerra e se gli Occidentali non fanno qualcosa Kiev rischia di cadere da un giorno all’altro. Insomma, non ha senso continuare a sostenere Zelensky solo per perdere insieme a lui una guerra disastrosa. Per cui gli Occidentali hanno un bivio di fronte a loro: o andare verso la Terza guerra mondiale, oppure accettare le offerte di Putin (che si fanno sempre più frequenti) di trattare un cessate il fuoco e aprire una vera Conferenza di pace (non quella ridicola e teatrale proposta da Zelensky in Svizzera).
Cari Crosetto, Tajani e Salvini, non basta dire dire no all’escalation, bisogna avere il coraggio di imporre agli americani e alla NATO il cessate il fuoco. Non si può rimanere in mezzo al guado, bisogna scegliere e scegliere nell’interesse degli Italiani, che questa guerra non la vogliono”, afferma il Segretario Nazionale di Indipendenza, Gianni Alemanno.