L’arrivederci è di quelli strappalacrime che gonfiano i volti di speranze. Lo sbarco in Sicilia non prometteva nulla di buono sullo stato di lucidità dei crociati che hanno percorso mezzo stivale in torpedone nelle ore più assurde della giornata. Una scusante da estendere a tutte le franchigie, indistintamente, quando affrontano match importanti privi di quella fresca combattività che invece ha in serbo chi ospita.
Stavolta è capitato ai Crusaders e si ripeterà in futuro: solo con la grana di un pascià si riuscirebbe a rendere meno impegnativo il raggiungimento di mete lontane. Ma aldilà delle precarietà psico-fisiche da viaggio, appare davvero complicato pensare ad un epilogo diverso davanti agli Elephants visti sabato sera, motivati, concreti, molto preparati nel rendere inoffensive le individualità più prelibate di marca campidanese. Qualche occasione, sporadica, c’è stata, ma l’emozione ha probabilmente tradito chi si è visto ad un passo dalla riscossa. Il fattore casa ha fatto il resto con un sostegno esemplare da parte di un pubblico competente e sportivo. E non a caso infatti, le simpatie dei perdenti, per il prossimo Nine Bowl del 5 luglio si riversano proprio sugli etnei che non vedono l’ora di raggiungere un sogno inseguito dal lontano 1985, anno della loro prima apparizione nell’atlante del football tricolore.
I crociati meritano applausi prolungati, stima, affetto e incoraggiamenti. Si sta seminando bene e il gap con le grandi può essere colmato se il gruppo resta coeso e tendente al sacrificio anche in off season.
Tra loro non ci sarà più Matia Pisu (vedere intervista in basso), ma è abbastanza scontato che i “superstiti” se lo ritroveranno dall’altra parte della barricata a suggerire movimenti ed azioni tese a sorprendere le retroguardie avversarie.
Triste, ma fino ad un certo punto, il presidente Emanuele Garzia accetta il verdetto e va fiero della documentazione filmata e fotografica raccolta dal regista Stefano Sernagiotto e dal grafico/fotografo/webmaster Battista Battino che produrranno uno spaccato di ciò che significa amare uno sport facendo acrobazie anche fuori dalla sideline.
“Difficile accettare un risultato di queste proporzioni dopo l’entusiasmante percorso che ci ha portato sino alla finale di conference – ribadisce Garzia – ma ritengo che il risultato finale di Catania rispecchi l’andamento del match. Ci hanno annientato chiudendoci qualsiasi via di fuga. Il non essere riusciti ad accorciare le distanze ci ha tagliato le gambe. Sono orgoglioso di quello che hanno fatto i ragazzi, alla fine vanno in vacanza con un lodevole 7-2 che ci rimbalza tra le squadre più forti del campionato. Non ci fermiamo e cominceremo sin da subito a pianificare la prossima stagione. Un ringraziamento molto affettuoso va a Matia Pisu per quello che ha dato sotto tutti i punti di vista ai Crusaders. Fortunatamente starà ancora con noi, ma non sarà la stessa cosa”.