Un nuovo percorso per fare conoscere, insieme al mare, anche montagne, boschi e zone interne.
È il Cammino dei beati tra Dorgali, Galtellì, Oliena, Orgosolo e Orosei.
Il filo conduttore è proprio la religione: alcuni centri sono la patria di un “beato”, nominato dalla Chiesa. Da Antonia Mesina a Orgosolo a Maria Gabriella Sagheddu a Dorgali sino a Giovanni Antonio Solinas a Oliena. Passando per il Santissimo crocifisso di Galtellì al culto mariano di Orosei.
Il protocollo è stato sottoscritto dall’assessore del Turismo Franco Cuccureddu e dai sindaci dei comuni coinvolti.
L’intesa è finalizzata all’inserimento nel “Registro dei Cammini e degli itinerari turistico-spirituali”: in Sardegna ci sono altri sette cammini. Sottotitolo: “dal mare al Supramonte.
Tutto dovrebbe essere pronto entro ottobre: si parte da Galtellì, poi si punta verso la costa a Orosei e Dorgali. E quindi si risale verso Orgosolo e Oliena. Un percorso tra ottanta e cento chilometri in nome del turismo lento. Per un target di appassionati tra camminatori e ciclisti che si muovono anche da Giappone e Stati Uniti che possono spendere pure dai sei ai diecimila euro. “Si avvia un percorso per riconoscere l’ottavo cammino dopo i sette già registrati – ha detto Cuccureddu – ma con otto si può già partire con un’ azione di marketing. Ci sono circa quindici cammini in lista d’attesa.
Questo Cammino dei beati ha una grande valenza paesaggistico ambientale: l’attrattore spirituale si unisce al fattore escursionistico”.
“Importanti – ha sottolineato Cuccureddu – le ricadute economiche nel territorio variando l’offerta dal mare alla gastronomia passando quindi per i percorsi magari allungando la stagione”.
Il Cammino dei beati sarà pronto e presentato in occasione della terza edizione di Camminiamo in Sardegna (verso il Giubileo 2025) a partire dal 30 settembre, evento promozionale con giornalisti e influencer da tutto il mondo. A Oristano, a luglio, si farà il punto della situazione anche con la Chiesa.