“Cambia la giunta ma per la sanità nessun cambiamento”.
Lo sottolinea, in una nota, Claudia Zuncheddu per la Rete Sarda Difesa Sanità Pubblica.
“Nonostante le promesse, ad oggi non ci sono risposte concrete né per chi ha bisogno di assistenza, né per gli operatori della sanità, ridotti numericamente all’osso e con un carico di lavoro spropositato.
Manca la visione globale della sanità sarda. Manca una strategia politica, ma anche la volontà di collaborazione con i territori, il personale sanitario, i sindacati di categoria – aggiunge – La riorganizzazione della medicina territoriale è il primo nodo da sciogliere per il suo ruolo centrale nel sistema sanitario pubblico, senza il quale non si risolve la crisi ospedaliera.
Per questo, il problema prioritario, non è sicuramente quello dell’accorpamento del Brotzu al Policlinico, sostenuto dall’assessore Bartolazzi. Una formula già sperimentata che ha alimentato lo smantellamento di interi ospedali”.
“Oggi più che mai riteniamo non solo utile, ma necessario, che le decisioni sulla Sanità non siano esclusivamente nelle mani della politica – conclude Zuncheddu – Chiediamo la partecipazione e la condivisione democratica delle scelte in materia sanitaria, aprendo confronti con personale medico, rappresentati territoriali, sindacati di categoria. Sul tema della carenza dei medici interviene anche l’Amsi, Associazione Medici Stranieri in Italia, attraverso la voce del presidente, Foad Aodi. “Noi siamo sempre disposti ad aiutare le Regioni in difficoltà, in particolare con il nuovo governo della Sardegna, con cui abbiamo già ottimi rapporti, offriamo sin da ora la nostra massima collaborazione. Anche se dobbiamo evidenziare che con i governi della Sardegna, quelli naturalmente precedenti, abbiamo collezionato una serie di risultati negativi che speriamo non si ripetano, alla luce del nostro impegno che va avanti da oltre 10 anni. Più volte avevamo dato la disponibilità alla Sardegna di numerosi professionisti pronti a lavorare sull’isola, tra cui ben 100 medici provenienti dalla Giordania, forti di un alto livello di specializzazioni. Non abbiamo mai ricevuto risposta”.