Una nuova stazione della Via Crucis di Maria Lai da anche quest’anno il tema alla quinta edizione del festival Un filo bianco, che vuole ancora proporre l’arte di Maria Lai quale sorgente di sempre nuove riflessioni e proposte per l’oggi. L’immagine scelta per quest’anno racconta la storia di un tale, di Cirene, Simone. Nelle poche righe in cui si racconta di quest’uomo, l’elemento “relazione” emerge chiaramente: da ‘tale’ sconosciuto a nome noto al mondo intero proprio perché in relazione. Dinamica prediletta da Maria Lai, in questi appuntamenti verrà declinata in dialoghi, musica, poesia ed arti visive, dietro la direzione della Parrocchia Sant’Antioco Martire in Ulassai, con il patrocinio del Comune di Ulassai e della Diocesi di Lanusei (contributo straordinario fondi 8×1000).
“Corpi ed Anima” vuole riassumere in poche parole le dinamiche che coinvolgono l’uomo, il suo prossimo, la natura e l’arte, guardando in maniera particolare al rapporto che l’uomo può avere con sé stesso, in quella costante, ed a volte dolorosa, tensione tra materiale e spirituale dalla quale scaturiscono le più grandi intuizioni.
“Buona parte delle immagini della Via Crucis raccontano di incontri. Tra questi, quello con il Cireneo risalta nella sua particolarità mostrandoci come egli stesso diventi qualcuno proprio nel suo relazionarsi, tematica molto cara a Maria Lai. Nel racconto, è prima ‘un tale’, anonimo, costretto a prendere parte ad un triste spettacolo. Nel momento in cui si coinvolge, però, non è più solo un passante, ma uno di Cirene, chiamato Simone, padre di Alessandro e Rufo. La sua identità si svela man mano, di pari passo con il suo sottinteso coinvolgersi in quella torbida storia cui era stato costretto a prendere parte. Così per noi, oggi, la nostra identità si sviluppa e mostra nel momento in cui ci relazioniamo, come ci relazioniamo, con chi o cosa ci mettiamo in dialogo. Questo appuntamento di ‘un filo bianco’ vuole essere, ancora una volta, luogo di relazione e dialogo, dietro le suggestioni dell’arte, della musica e della letteratura, guidati da esperti, artisti, musicisti, che ci accompagneranno nello stupirci di come tutto quel che siamo e vediamo sia e non possa non essere proprio in relazione, e che ciascuno di noi ha un ruolo preciso ed insostituibile nel costruire e nel ‘fare umanità’.” scrive don Roberto Corongiu, parroco di Ulassai.
Primo appuntamento per domenica 14 luglio nella piazza antistante la chiesa, accompagnati dallo strepitoso Alter Echo String Quartet, per BaRock, un viaggio nel tempo della musica dal ‘600 ai giorni nostri attraverso la magia degli archi, da Vivaldi e Bach, a Mozart, Morricone e Piazzolla, fino a fondere l’espressività degli strumenti antichi con il ritmo incalzante della musica Rock!! Con il quartetto composto da Marta Taddei, Noemi Kamaras, Roberta Ardito e Rachele Rebaudengo.
Stesso sito per il 16, con 50 80 90: percezioni oltre il tempo e la terra. Tre donne, tre stiliste, tre ogliastrine, tre generazioni. Insieme in un appuntamento inedito che le vedrà raccontare della terra di Sardegna, di ieri e di oggi, tra le trame ed i fili delle loro creazioni sartoriali che sanno d’antico ed attuale. Maria Ausilia Marongiu, Silvia Blumenthal e Sara Nieddu condivideranno la loro visione di come antichi stilemi possano dialogare con la contemporaneità, accompagnate dalla maestria e dai virtuosismi di Vanni Masala ed Andrea Pisu. Non solo abiti e musica, ma luci, colori e suggestioni progettate da Andrea Anglani e Francesco Piccitto di Kleyos.
Il 17, presso l’arco di Barigau, la conoscenza tecnica e storica di Lucio Pascarelli in dialogo con le prospettive artistiche e letterarie di Chiara Gatti e Matteo Porru, coordinati da Simonetta Selloni, alla scoperta di cosa sia realmente l’intelligenza artificiale, nella storia ed oggigiorno, con uno sguardo al rapporto che possiamo avere con essa e una particolare attenzione al fattore creatività. AI – Artificial Creativity sarà accompagnato dalle note dei giovani talenti della Scuola Civica di Musica per l’Ogliastra.
Il 20 luglio appuntamento al CaMuC in una proposta dal respiro internazionale: Tan va Jan, “corpi ed anima” in lingua persiana, vedrà i grandi maestri della poesia persiana di fianco alle più alte liriche della Scrittura in un appuntamento nel quale si assottiglia il velo di polvere che nasconde il volto dell’anima (Hafez), mostrando come spiritualità e corporeità non solo non siano in contrapposizione, ma si nutrano l’una dell’altra, in una danza dove s’intrecciano ed abbracciano come una cosa sola. Con Mostafa Ghoratolhamid e Gilberto Ganassi in dialogo con il vescovo Antonello, accompagnati dalle note del tonbak e del setar di Mohssen Kasirossafar e Ali Ghasemi.
Green (big) Deal è il titolo dell’appuntamento del 21 luglio, presso la Lavagna di Maria Lai. Uno dei più attualmente combattuti fronti è quello tra uomo ed ambiente: Maria Agostina Cabiddu, Paola Piras e Franciscu Sedda in dialogo con Paola Pilia ci accompagneranno nel comprenderlo vedendo la reciprocità tra noi e la realtà che ci circonda, riflettendo su come dinamiche millenarie stiano trasformando il volto della terra e dell’uomo, e quale sia il nostro piccolo grande ruolo in questo cambiamento. Con Beppe Dettori tra arte della musica ed attenzione alla tematica ambientale.
Piazza Italia, il 23, accoglierà Anime Raccolte, progetto originale di Angelica Perra, Manuel Cossu e Fabio Useli: donne, eterne viaggiatrici per dolorosa necessità o per indole sono le protagoniste di questo inedito in parole e musica. Introspezione e racconto, in un intrecciarsi di riflessioni su inclusione, perdita e ricerca delle proprie radici, violenza di genere, sentieri interiori e cronache migranti.
Il piazzale della chiesa parrocchiale torna ad essere animato dalla musica in Band Cristofori. Due nomi, spesso dimenticati, che ci riportano al XIX e XVIII secolo ed agli straordinari strumenti che hanno saputo concepire sulla scorta della millenaria esperienza condivisa tra musicisti di ogni epoca. Per Heinrich Band lo strumento che prende il suo nome, bandoneon, e per Bartolomeo Cristofori il pianoforte, diventano per noi luogo d’incontro tra generazioni, stili e continenti, guidati dalle esecuzioni dei Maestri Fabio Furia e Marco Schirru del Conservatorio di Cagliari.
La naturale imponenza del panorama alla Stazione dell’Arte farà da palcoscenico allo straordinario Anna Tifu Quartet Tango. Uno spettacolo innovativo, nel quale le dimensioni del tempo e dello spazio si piegano fino ad incontrarsi, guidando l’ascoltatore in un percorso emozionante e seducente dal Tango tradizionale, fino alle influenze jazz e d’avanguardia di Astor Piazzolla e alle composizioni originali di Romeo Scaccia. Un’esperienza artistica in cui il tango giunge fino alla sua massima evoluzione, trasformato, rivoluzionato. Non solo musica, dunque, ma Arte, nella sua accezione più ampia e moderna. Una produzione frutto di un vero e proprio percorso di ricerca e sperimentazione, fondato sul confronto e l’interazione tra generi e stili. Con Anna Tifu, Massimiliano Pitocco, Romeo Scaccia e Gianluigi Pennino.