È finito in carcere a Uta con l’accusa di corruzione l’ex vicecomandante della capitaneria di porto di Carloforte, al centro dell’inchiesta sulle patenti nautiche rilasciate – secondo l’ipotesi degli inquirenti – senza che i candidati sostenessero l’esame, scrive questa mattina l’Unione Sarda.
Nei giorni scorsi gli uomini del Nucleo investigativo speciale della Marina Militare hanno eseguito l’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti del primo Luogotenente Pierpaolo Spagnolo. Con lui sono finiti ai domiciliari altri cinque indagati, mentre per altrettanti è scattato l’obbligo di firma.
Complessivamente sono 84 le persone rimaste iscritte nel registro degli indagati, dopo l’inchiesta dal sostituto procuratore Andrea Vacca che era deflagrata un anno e mezzo fa circa dopo la scoperta che nella piccola capitaneria di porto dell’isola di San Pietro venivano “regalate” decine di patenti nautiche senza che vi fossero gli atti dell’avvenuto superamento dell’esame.
Tra i 36 che compaiono nella misura cautelare (seppure solo 11 siano destinatari di provvedimenti imposti dal gip) ci sono imprenditori sulcitani molto conosciuti, professionisti, nominati dell’industria e manager pubblici. Tra questi anche Roberto Raimondi, già finito indagato per corruzione nell’ambito dell’inchiesta che ha coinvolto l’ex governatore Christian Solinas legata a nomine in cambio di una laurea ad honorem in un’università albanese e corsi universitari in un ateneo privato.