Quattro assoluzioni e un proscioglimento.
Si chiude così il processo contro cinque generali, tutti ex capi di stato maggiore, accusati di disastro ambientale legata all’inchiesta sugli effetti di anni di esercitazioni nel poligono militare di Teulada.
Giuseppe Valotto, Danilo Errico, Domenico Rossi e Sandro Santroni sono stati assolti dopo che il pm, per la seconda volta aveva chiesto al gip l’archiviazione.
Proscioglimento per il generale Claudio Graziano, presidente di Fincantieri, morto suicida nella sua casa di Roma, nel giugno dello scorso anno.
Nel corso delle indagini la Procura aveva accertato lo stato di devastazione della Penisola Delta, un’area di tre chilometri quadrati dove, dal 2008 al 2016, furono sparati 860mila colpi di addestramento, con 11.875 missili, pari a 556 tonnellate di materiale bellico. Ma al termine dell’inchiesta il pm Emanuele Secci aveva chiesto l’archiviazione, negata però dalla gip che aveva invece ordinato l’imputazione coatta. Ma dopo altre indagini lo stesso pm, che per 7 anni ha indagato sulle morti nell’area della base militare e sull’inquinamento, aveva ritenuto di non avere gli elementi per poter reggere un’accusa in giudizio e aveva nuovamente chiesto al gip l’archiviazione con le stesse motivazioni.
“Era scontato ma è comunque scandaloso – dice Pierluigi Caria dal presidio degli antimilitaristi A Foras davanti al tribunale di Cagliari – perché si poteva arrivare al dibattimento per evidenziare i livelli di inquinamento e le singole condotte. Non ci fermiamo ai processi ma presto metteremo in atto alcune mobilitazioni perchè, secondo noi, c’è una responsabilità politica che è dello Stato e dei governi che si sono succeduti negli anni”.