“L’omicidio del capo politico di Hamas, Ismail Haniyeh, significa aver colpito chi era impegnato nella trattativa con Israele per il cessate il fuoco e la liberazione degli ostaggi. La conseguenza è che ogni ulteriore ipotesi di trattativa tra Israele e Hamas è ormai impraticabile. L’unica strada per fermare questa escalation è un intervento diretto del Consiglio di sicurezza dell’ONU per imporre subito un cessate il fuoco. Noi ci auguriamo che le parole del segretario di Stato Usa Antony Blinken che ha definito “imperativo” il cessate il fuoco a Gaza si traducano immediatamente in un voto favorevole ad una risoluzione ultimativa del Consiglio di sicurezza dell’ONU”, afferma Gianni Alemanno, leader di Indipendenza.
“Anche se il Governo l’israeliano non ha rivendicato l’omicidio di Ismail Haniyeh, come ha fatto per quello di Fuad Shukr, questa è l’unica strada per evitare un conflitto regionale su vasta scala e una escalation di guerra del tutto incontrollabile, anche in considerazione che l’attacco è avvenuto sul territorio iraniano. È uno scenario che lo Stato di Israele da solo non può sostenere ed è quindi leggittimo temere che Netanyahu voglia coinvolgere gli USA e tutto l’Occidente in questa guerra. Il Governo italiano si assuma le proprie responsabilità, anche nei confronti dei 1.200 soldati del contingente italiano nella missioni UNIFIL, che non possono essere lasciati in Libano senza un nuovo e chiaro obiettivo che non può non derivare da una risoluzione dell’ONU per il cessate il fuoco in tutt’area”, conclude la nota di Alemanno.