Sardegna regione della lunga vita e della zona blu.
Ma anche della natalità più bassa d’Italia e dell’età media molto alta: nell’Isola, nel 2023, 252,8 anziani ogni 100 giovani.
Numeri speciali. Che richiedono interventi speciali. Per questo la Uilp lancia un appello alla Giunta regionale: il sociale deve essere una priorità. “Un sistema basato prevalentemente sugli ospedali non può reggere la presenza di così tanti anziani – argomenta Rinaldo Mereu, segretario generale del sindacato dei pensionati Uil della Sardegna – Occorrono una strategia di prevenzione per ridurre il tempo della non autosufficienza rispetto al tempo di vita e un progetto innovativo di assistenza domiciliare per la terza età”.
Per affrontare questa emergenza la sigla chiede l’apertura di un tavolo che si occupi esclusivamente delle persone anziane.
Per la Uilp è necessario accelerare sulla sanità territoriale, quindi vicina all’assistito, con progetti mirati di presa in carico dei pazienti anziani e un modello innovativo di assistenza domiciliare per la terza età. “Non si può attendere il giugno 2026, data fissata dal Pnrr, per vedere miglioramenti”, chiarisce Mereu.
Banco di prova della nuova Giunta Todde, secondo il sindacato dei pensionati, sarà la realizzazione di una rete territoriale con le case di comunità, che dovranno raccordarsi con le cot, le centrali operative territoriali, e gli ospedali, superando eventuali criticità come il tema delle prenotazioni e delle visite specialistiche.
Serve poi una spallata alla burocrazia, con lo snellimento e la semplificazione delle procedure “liberando il sistema da eventuali duplicazioni di certificati e moduli per l’accesso ai servizi”, garantendo “maggiore appropriatezza e una riduzione dei tempi delle liste d’attesa anche nel rapporto con gli specialisti”. Come? “Sfruttando al meglio digitale e tecnologia per facilitare la vita alle persone nel rapporto con le Asl, medici, ospedali, servizi sanitari e assistenziali”, è la proposta della Uilp.