San Salvatore è nel suo santuario: novecento curridoris lo hanno accompagnato e riportato a ‘casa’ attraverso le strade sterrate del Sinis per la Corsa degli scalzi.
Sono arrivati in religioso silenzio, all’alba, nella chiesa di Santa Maria Assunta a Cabras con il saio immacolato stretto da un cordone in vita e i piedi scalzi.
Un omaggio a chi cinquecento anni fa, seconda la tradizione, ha salvato il popolo dall’invasione saracena.
Prima della processione, centinaia di fedeli hanno partecipato alla messa. Il simulacro è stato quindi accolto al villaggio tra la folla. “Oggi più che mai Cabras si identifica con il popolo del passato, salvato dai saraceni per intercessione del Santo – afferma il sindaco Andrea Abis, che nei giorni del sabato e della domenica è anche lui uno dei corridori della processione -. La necessaria e meticolosa organizzazione dell’evento non ne scalfisce in alcun modo la nobiltà e il senso di appartenenza”.
Fra i quattordici gruppi presenti nell’associazione Is Curridoris, sono stati gli uomini del decimo e del secondo gruppo ad avere l’onore e l’onere rispettivamente di avviare a Cabras e concludere a San Salvatore la Corsa del sabato. Ogni gruppo è composto da 14 mudas, e ogni muda da cinque uomini.
Sono sette i gruppi che trasportano il simulacro all’andata del sabato e sette quelli che lo accompagneranno la domenica a Cabras.
Nel villaggio oggi per tutta la giornata si festeggerà l’arrivo di San Salvatore. In serata è in programma la Sagra del Muggine e uno spettacolo itinerante che vedrà protagonisti i Tumbarinos di Gavoi. Dalle 22 il concerto del variety show “Feminas” di Cristina Fois.
La Corsa degli Scalzi è organizzata dal Comune di Cabras con il supporto dell’Assessorato al Turismo della Regione, Sardegna Turismo, il Comitato organizzatore San Salvatore, l’Associazione Is Curridoris, l’Associazione Santu Srabadoeddu e l’Associazione Enti Locali per lo Spettacolo.