Al via domani a Cagliari la nona edizione di Love Sharing, il primo festival internazionale dedicato alla cultura della pace e della nonviolenza. Fino al 26 ottobre al Teatro Sant’Eulalia di Cagliari, saranno tanti gli appuntamenti che avranno come filo conduttore l’approccio nonviolento alla soluzione dei conflitti, pubblici e privati, sociali e politici, declinato in molteplici versioni. Il tema della manifestazione, organizzata da Theandric Teatro Nonviolento (compagnia di innovazione e sperimentazione nell’ambito del teatro politico) sotto la direzione artistica di Maria Virginia Siriu, quest’anno si concentrerà sul tema “In Cammino”.
«Nonviolenza è un termine antico, una parola che abbiamo espresso in positivo nel titolo del Festival “Love Sharing”, perché di questo si tratta, condividere l’amore.», spiega Maria Virginia Siriu, direttrice artistica della manifestazione. «È grazie all’amore se il mondo va avanti e c’è vita sulla terra. Gandhi definiva la sua dottrina “Satyagraha”, ricerca della verità. I due piani esistenziale e razionale sono strettamente collegati quando si parla di nonviolenza: l’esperienza iniziatica e la sua espressione concettuale. Questo termine assunto nel suo significato più profondo imporrebbe una rivoluzione delle nostre organizzazioni sociali e della politica. In vent’anni e più di lavoro artistico, nei nove anni del Festival, abbiamo solo sfiorato il nucleo incandescente di quella che può essere una scelta umana. Una scelta che ancora non si è concretizzata in un’alternativa matura. Questo è un momento storico peculiare in cui alle guerre dimenticate se ne aggiungono altre, nel Mediterraneo, nell’Europa continentale. Ogni giorno mentre siamo intenti nel trantran quotidiano, a pochi chilometri dalle nostre case migliaia di persone muoiono sotto le bombe, come fosse un fatto ineluttabile. Ogni tanto qualcuno dei contendenti ricorda al mondo che possiede armamenti nucleari. Dunque per quanto sia difficile immaginare un’alternativa e provare a costruirla, per quanto ciò che è stato fatto nella direzione di un cambiamento sembri una goccia nell’oceano, non è il momento di mollare, anzi proprio ora è importante portare al centro dell’attenzione questo paradigma, a partire dall’indagine scientifica e artistica. Solo una nuova consapevolezza può portare un cambiamento interiore profondo e radicale, capace di immaginare, progettare e costruire un nuovo corso, a partire dai germi che già sono presenti. Anche i piccoli nuclei, le singole scelte improntate alla nuova consapevolezza, in qualsiasi ambito, sono i mattoni per costruire l’alternativa. L’edizione di quest’anno è ricca di ambiti e competenze in cui una sensibilità nonviolenta si esprime: la presentazione della terza marcia mondiale, gli studi di economia politica con la presentazione di un testo incentrato sul tema del “bene comune e beni comuni”, la messinscena dello spettacolo teatrale sulla condizione violenta e disumana delle strutture psichiatriche raccontate dal grande drammaturgo russo Cechov, il dialogo con gli attivisti dell’ASARP, che oggi si occupano di riforma psichiatrica in Italia. Un comitato di attivisti, cittadini, che ci presentano una campagna riguardante le banche, grazie ad uno studio accurato di analisi finanziaria. Love Sharing è “un pertugio tondo” attraverso il quale guardare una realtà altra che cresce e prende corpo.»
Il festival è realizzato grazie al contributo della Regione Autonoma della Sardegna (Assessorato della Pubblica istruzione) e Fondazione di Sardegna, in collaborazione con CREI-ACLI, ANPI, ASARP, Comitato Sardo Campagna Banche Armate, Sistema Museale Sant’Eulalia, Movimento Nonviolento Sardegna, The World March, Terre Ritrovate, Università degli Studi di Cagliari.
IL PROGRAMMA – La nona edizione di Love Sharing avrà inizio, dunque, domani (lunedì 9 settembre) alle ore 19 al Teatro Sant’Eulalia di Cagliari con l’incontro a cura del Comitato Sardo “Campagna di pressione alle banche armate”, promossa nel 2000 dalle riviste Missione Oggi, Mosaico di pace e Nigrizia, per favorire il controllo attivo dei cittadini sulle operazioni di finanziamento all’industria militare e al commercio di armi. L’obiettivo principale della campagna è la richiesta agli istituti di credito e alle banche di non finanziare la produzione e la commercializzazione di armamenti e di armi comuni, o quantomeno di definire direttive rigorose e pubbliche per autoregolamentare la propria attività nel settore. Il Movimento Nonviolento sta portando avanti a livello nazionale la Campagna di obiezione alla guerra; all’interno di questa campagna si colloca la Campagna di pressione alle banche armate che il Centro territoriale sardo del Movimento Nonviolento ha preparato e che adesso, insieme all’Unione Sindacale di Base-Confederazione Regionale Sardegna, sta promuovendo e coordinando.
Venerdì 11 ottobre alle 19 si terrà invece l’incontro di presentazione della Terza Marcia Mondiale per la Pace la Nonviolenza, con il coordinatore regionale ANPI Sardegna Antonello Murgia. L’iniziativa, ideata da Rafael de la Rubia, passerà per l’Italia per poi concludersi nel gennaio 2025 a San Josè in Costa Rica.
Un’ora più tardi (alle 20), invece, microfoni e riflettori accesi per la presentazione del libro “La cura delle radici. Beni comuni, bene comune” (Vita e Pensiero, 2023) con la partecipazione dell’autore Vittorio Pelligra, professore ordinario di Politica economica al Dipartimento di Scienze economiche ed aziendali dell’Università degli Studi di Cagliari, accompagnato dalla giornalista Elsa Pascalis.
Giovedì 24 e venerdì 25 ottobre alle 21 andrà invece in scena lo spettacolo “Memorie dal Reparto n.6” liberamente tratto dall’opera di Anton Cechov, a cura della Compagnia Teatro Nucleo. A più di quarant’anni dalla Legge Basaglia e alla luce dei molti tentativi di revisionare questa legge che segna il superamento dell’istituzione manicomiale italiana, la pièce, che sembra un’ideale prosecuzione della penultima regia di Cora Herrendorf sul tema – “Asylum, il manicomio delle attrici” – dedicata nel 2012 alla poesia e alla vicenda esistenziale di Alda Merini, porta lo spettatore tra le mura di un manicomio, alla ricerca delle verità di quei corpi e di quelle voci da sempre ridotti al silenzio. L’evento è realizzato in occasione del centenario della nascita di Franco Basaglia. L’introduzione e il dibattito, saranno curati da Roberto Loddo e Alessandro Montisci, attivisti ASARP.
Sabato 26 ottobre sipario sulla manifestazione alle 19 con l’incontro “Disarmare la finanza di guerra si può: cominciamo dalle banche”, insieme a Giorgio Beretta, analista OPAL (Osservatorio Permanente sulle Armi Leggere), RIPD (Rete Italiana Pace e Disarmo) e agli attivisti del Comitato Sardo Campagna Banche Armate.
IL FESTIVAL – Love Sharing è organizzato da Theandric, compagnia di innovazione e sperimentazione nell’ambito del teatro politico. É il primo Festival internazionale dedicato alla cultura della pace e della nonviolenza in cui bambini, giovani e adulti si possono incontrare e condividere le proprie energie per immaginare, progettare e costruire un futuro più sostenibile. La manifestazione è tesa a sensibilizzare e divulgare attraverso l’arte, l’educazione e la formazione, in collaborazione con scuole e università, la cultura della nonviolenza, promuovendo la coesione sociale attraverso il coinvolgimento diretto delle associazioni, gruppi e cittadini nello svolgimento delle attività, a partire dal centro fino ai quartieri più periferici della Città Metropolitana di Cagliari.
L’ORGANIZZAZIONE – Theandric Teatro Nonviolento nasce nel 2001 dall’incontro tra l’attore e regista Gary Brackett e l’attrice, regista e studiosa di filosofia Maria Virginia Siriu. L’esperienza intorno alla quale si concretizza il progetto teatrale è la ricerca condotta dai fondatori sul rinnovamento dei linguaggi artistici in relazione al ruolo sociale del teatro come veicolo capace di canalizzare e divulgare una riflessione critica sull’uomo contemporaneo. L’associazione culturale Theandric svolge fin dalla sua fondazione un’attività di ricerca nell’ambito del teatro “politico”, inteso come teatro totale, un teatro che non ammette frattura tra spazio scenico e sociale ma intende riflettere insieme allo spettatore sui temi più urgenti del vivere contemporaneo e cercare insieme ad esso uno stimolo all’azione che necessariamente non si svolgerà nel momento in cui si vive il rito scenico, ma nella vita quotidiana. Questa ricerca si è focalizzata ben presto sulla nonviolenza come alternativa per la soluzione del conflitto a livello personale, sociale e politico. La nonviolenza è diventata una scelta di vita e il centro del lavoro teatrale, che persegue la sua diffusione e divulgazione attraverso due momenti: gli spettacoli e le manifestazioni culturali e i laboratori nei quali si lavora allo sviluppo della personalità nonviolenta attraverso le tecniche teatrali.