Ha preso il via a Cagliari la prima delle due giornate di lavori del summit sindacale Labour 7, organizzato da Cgil, Cisl, Uil con il coordinamento della Confederazione sindacale internazionale, Ituc Csi, e del Tuac, il Comitato consultivo sindacale presso l’Ocse, in occasione del G7 Lavoro e Occupazione.
I lavori vedono la partecipazione dei segretari generali di Cgil, Cisl, Uil, Maurizio Landini, Luigi Sbarra e Pier Paolo Bombardieri, oltre ai leader delle organizzazioni sindacali degli altri paesi del G7: Canada, Francia, Germania, Giappone, Regno Unito e Usa.
“Vogliamo mettere al centro il valore del lavoro – ha detto Landini prima dell’inizio dei lavori che si svolgono a porte chiuse-. Le persone per essere libere non debbono essere precarie, debbono poter avere uno stipendio che gli permette di vivere, non debbono morire sul lavoro, debbono avere garantiti alcuni diritti fondamentali, dal diritto alla cura, al diritto alla formazione, all’istruzione, alla conoscenza.
Purtroppo in questi anni la globalizzazione che ha lasciato libero il mercato senza regole ha impoverito le persone, ha aumentato le diseguaglianze. Chi è ricco è sempre più ricco e oggi in molti casi chi lavora è comunque povero. Questo modello economico e sociale va cambiato”.
Per Sbarra, “il G7 si pone all’incrocio di cambiamenti epocali dal punto di vista economico e geopolitico. Dai grandi della Terra ci aspettiamo impegni, visioni, strategie per costruire condizioni di crescita, di sviluppo che assicurano vera e piena cooperazione tra i popoli, ci aspettiamo parole chiare per quanto riguarda i temi della libertà, della pace, della libera convivenza tra i popoli. Ecco perché pensiamo che queste sfide noi le possiamo affrontare e vincere riconoscendo il valore del lavoro, la centralità della persona, la necessità di far avanzare diritti e tutele”.
Bombardieri ha sottolineato che tra i temi in discussione c’è quello delle diseguaglianze. “Noi registriamo quotidianamente in giro per il mondo le diseguaglianze che si allargano e abbiamo bisogno di decidere insieme come intervenire. Non dappertutto è garantita la libertà sindacale e molti nostri colleghi sono purtroppo reclusi perché si associano per tutelare i diritti dei più deboli.
Poi c’è un problema complessivo che riguarda i salari, il lavoro povero, È necessario affrontarlo non solo in Italia ma anche in Europa e ovviamente in molti dei paesi che sono qui seduti con noi al tavolo. E c’è il tema della sicurezza sul lavoro. Il tema in modo particolare che affronteremo è quello dell’intelligenza artificiale, della necessità di un controllo umano e della necessità che questo non sostituisca il lavoro”.