Si è discussa con le rappresentanze degli Enti locali, in sede di Cabina di Regia, ed approvata in sede di Giunta, la bozza del disegno di legge che prevede misure urgenti per l’individuazione di aree e superfici idonee e non idonee all’installazione e promozione di impianti di produzione di energia da fonti di energia rinnovabili.
La legge proposta favorisce la transizione ecologica, energetica e climatica, e punta a minimizzare dell’impatto ambientale e paesaggistico degli impianti FER, nonché a tutelare il patrimonio culturale, agricolo e forestale, privilegiando l’utilizzo di superfici già urbanizzate e aree compromesse.
Elaborato dagli esperti legislativi regionali e arricchito dai numerosi contributi condivisi dagli Assessorati, dagli Enti Locali, dai diversi comitati spontanei e dalle associazioni ambientaliste della Sardegna, il testo è il risultato tangibile di un dialogo serio e costruttivo con la cittadinanza e le sue rappresentanze, avviato con il primo ciclo di incontri territoriali che ha visto la partecipazione dell’86% dei Comuni della Sardegna.
“La Sardegna è la prima Regione italiana dotata di un disegno di legge sulle aree idonee: siamo soddisfatti del lavoro svolto finora. Un lavoro che, per la sua complessità, sarebbe stato molto più difficile se non avessimo avuto un confronto franco e aperto con amministrazioni, tecnici, associazioni, comitati, e diversi rappresentanti del Consiglio Regionale”, dichiara l’Assessore Spanedda.
Il testo sarà discusso dai consiglieri in Aula, con l’obiettivo di approvarlo entro fine anno.
Il nostro impegno, nel frattempo, è quello di ridiscutere il testo nei territori, raccogliere osservazioni e proporre eventuali modifiche per licenziare un testo definitivo che governi finalmente lo sviluppo energetico della nostra isola, permettendo ai territori di progettare e guidare il loro futuro.
“Con questa legge, non solo decliniamo i criteri che rendono un’area idonea o non idoneela all’installazione di impianti rinnovabili, ma stanziamo una dote economica strategica.
Da qui al 2029 stanziamo i primi 700 milioni di euro per comunità energetiche, impianti fotovoltaici, accumulo di energia elettrica per autoconsumo, efficientemento energetico e incentivi – anche a fondo perduto – destinati a persone, comuni, imprese ed enti.
Inoltre, entro 120 giorni, la giunta dovrà approvare il disegno di legge che istituisce l’Agenzia regionale sarda dell’energia che gestirà produzione, trasporto e distribuzione dell’energia.
Questa per noi è una sfida trasformativa che ferma la speculazione e blocca il consumo selvaggio di suolo”, aggiunge la Presidente Alessandra Todde.
Soddisfazione per il lavoro svolto anche da parte delle associazioni degli enti locali che, nel corso delle ultime settimane, hanno tradotto la loro opera di ascolto dei territori in una serie di documenti politici e operativi, evidenziando preoccupazioni e progettualità sia delle amministrazioni locali che dei movimenti spontanei, utili per la definizione della norma e il rafforzamento della sensibilità popolare nei confronti di una transizione energetica governata dai territori.