“Un atto di guerra contro la Sardegna”, “Giù le mani dall’Isola”, “Il popolo sardo in marcia contro l’assalto dei potenti”.
Sono alcuni degli slogano scritti sugli striscioni sistemati nelle pareti esterne del palazzo del Consiglio regionale di Cagliari. Dove si stanno riunendo duemila persone, e altre sono attese, per la manifestazione convocata dal comitato ‘Pratobello 24’ in occasione della consegna delle quasi 211mila firme raccolte per l’iniziativa di legge popolare che punta alle modifiche urbanistiche per bloccare quella che è considerata una vera e propria “invasione delle multinazionali dell’energia”.
Un flash mob con tanti palloncini arancioni, rigorosamente di materiali biodegradabili, e col divieto di lasciarli andare e ritmi e danze sciamaniche per suggellare la giornata. Sul palco allestito nel piazzale del palazzo si alternano gli interventi dei rappresentanti dei comitati territoriali anti eolico e di alcuni sindaci. Tra questi Pasquale Mereu, primo cittadino di Orgosolo, alla testa della protesta. Nel piazzale anche le sedie preparate per i consiglieri regionali, tra i presenti in forze insieme ai manifestanti quelli dell’opposizione. La richiesta alla politica è chiara: far arrivare il testo direttamente alla discussione in Aula senza passare per le commissioni.
Intanto in piazza si parla già di un “risultato clamoroso, inaspettato, è un terremoto politico – sostiene l’avvocato Michele Zuddas che segue il comitato – Il presidente del consiglio regionale, i consiglieri regionali e la presidente devono fare in modo che questa legge arrivi al voto il prima possibile. Qualsiasi altra alternativa sarebbe l’ennesimo schiaffo alla nazione sarda che non possiamo più tollerare. Ora questi consiglieri devono decidere da che parte stare, se stare dalla parte del proprio popolo, della propria nazione o stare dalla parte dei propri padroni politici romani”.
Dai corridoi del palazzo il presidente della commissione Governo del territorio, Roberto Li Gioi, ribadisce che la proposta di legge, che oggi sarà consegnata, “come è giusto che sia, sarà esaminata seguendo quanto stabilito allo statuto dal regolamento del Consiglio, così come è stato per il dl45 e per la cosiddetta moratoria”. Per quanto riguarda il cammino cominciato in commissione del ddl della Giunta Todde sulle aree idonee, “stasera scade il termine per gli emendamenti, il nostro lavoro va avanti, l’obiettivo è di fare il più in fretta possibile perché abbiamo la spada di Damocle della sospensiva della Corte dei Conti – aggiunge Li Gioi – Dobbiamo arrivare il prima possibile per dare finalmente una regolamentazione a una materia che per due anni e mezzo è stata completamente ignorata dallo scorso governo regionale”.
Sono state consegnate in Consiglio regionale le quasi 211mila firme raccolte per la proposta di legge di iniziativa popolare cosiddetta ‘Pratobello 24’. Le scatole con i moduli sono state fatte sistemare dal personale del Consiglio e dalla Digos nel piano inferiore del palazzo e al momento le forze dell’ordine stanno verificando i pacchi e i plichi per questioni di sicurezza, per questo è stato interdetta anche la presenza della stampa. All’esterno prosegue il presidio con le persone che hanno invaso il piazzale sotto i portici e continuano a intervenire dal palco e ad esibirsi in canti e balli.
Il presidente del Consiglio regionale Piero Comandini ha ricevuto la piccola delegazione dei comitati, con in testa il sindaco di Orgosolo Pasquale Mereu e l’avvocato Michele Zuddas. “Li abbiamo ricevuti perché è una questione di rispetto per il lavoro che hanno fatto – ha spiegato il capo dell’Assemblea sarda – la conferenza di capigruppo si riunirà una volta che verrà verificata la procedura”.
“Siamo nella fase di verifica della regolarità delle firme, dei moduli e delle sottoscrizioni da parte degli elettori – ha aggiunto Comandini – una fase prevista dallo statuto e dai regolamenti sia regionali ma anche nazionali. Dopo quella fase di verifica delle firme si aprirà la fase politica che riguarderà i tempi, i modi e le procedure attraverso la quale questa proposta di legge verrà discussa in sede alle commissioni”.
Ma poi il testo, dice il presidente, “seguirà l’iter ordinario”. “Il tema è già dentro il palazzo – spiega -, ci sono delle differenze sui tempi e le procedure però credo che ci sarà una risposta nelle forme previste dalla Costituzione e dallo Statuto, con la moratoria approvata e la legge sulle aree idonee in commissione”.