Sale la tensione in Val Maurienne, nel territorio francese, per una mobilitazione che inizia oggi e si conclude domenica 18 giugno contro la Tav.
“Nonostante le trattative fatte con la Prefettura e le modifiche che abbiamo concesso rispetto al percorso iniziale, la nostra richiesta di manifestare formulata da 11 organizzazioni è stata rifiutata. Faremo ricorso contro questa decisione ingiusta del prefetto e vi terremo aggiornati in merito”, affermano gli attivisti NoTav.
“La mobilitazione comunque ci sarà perché stiamo aspettando diverse migliaia di persone determinate a partecipare a questo momento festivo e gioioso contro un progetto inutile e imposto che consumerebbe 1500 ettari di terre, quando esiste già una linea che non chiede altro che essere usata” … “Mentre le conseguenze della devastazione ecologica sono ormai palesi e l’ingiustizia si fa insopportabile, questo divieto di manifestare si iscrive in una deriva repressiva nel quale il governo si sta pericolosamente impantanando. È difficile ormai nascondere i conflitti d’interessi che intrattiene con le industrie che alimentano il disastro, che si accaparrano le terre e l’acqua, le inquinano o le distruggono per progetti infrastrutturali inutili come il TAV”, scrivono sui social.
“In Val Maurienne, una narrazione che ha come obiettivo di instillare la paura viene sparata a tutto gas dalla stampa locale, riportando le parole delle autorità o dei lobbisti. Gli abitanti dei paesi in cui ci sono state iniziative dei Soulèvement de la terre sanno però che è andato tutto bene nel loro comune! La manifestazione pro-TAV di oggi (autorizzata dalla Prefettura) ha richiamato invece appena 100 persone, nonostante l’abbondante pubblicità fatta dai contribuenti: anche a livello locale il TAV non convince granché” … “Il progetto TAV deve essere abbandonato. Questo weekend saremo fianco a fianco con gli abitanti delle valli francesi e italiane, dei professionisti del trasporto ferroviario e degli agricoltori. Non ci faremo intimidire da mezzucci fin troppo conosciuti! Vi invitiamo a convergere verso la Maurienne per una mobilitazione internazionale che si annuncia gioiosa e massiccia”, concludono gli attivisti.