Crescono in Sardegna le osterie d’Italia che per Slow food meritano la menzione di chiocciola, il massimo riconoscimento.
Da sette passano a undici. Quattro sono le novità: ChiaroScuro e Transumanza a Cagliari; Da Andrea al Cavallera, nell’isola di San Pietro; Il Vecchio Mulino a Sassari.
Sono state, invece, riconfermate La Locanda dei Buoni e Cattivi di Cagliari; Su Recreu a Ittiri; Abbamele a Mamoiada; Il Rifugio – Nuoro; Letizia – Nuxis; Ada a San Sperate; La Rosa dei Venti – Sennariolo.
La Sardegna si impone anche con un riconoscimento speciale.
Il premio Novità dell’anno va a Babeuf, a Cagliari, inserita peraltro nel nuovo inserto della 35/a guida in libreria dal 16 ottobre “Locali Quotidiani”, dedicato alla ristorazione informale, contemporanea ma in linea con i principi base, ovvero cucina territoriale, selezione degli ingredienti, accoglienza genuina.
Babeuf è stato premiato per “una perfetta espressione di locale quotidiano, che non si limita a ‘essere’ di quartiere, ma il quartiere lo fa, lo vive e lo costruisce accogliendo in modo genuino, con piatti versatili, sempre buoni e attuali, e con un approccio al servizio contemporaneo, fresco e coinvolgente”, sottolinea Francesca Mastrovito, curatrice della guida assieme a Eugenio Signoroni.
In tutto sono 66 i locali sardi nella guida, 15 in più rispetto allo scorso anno.
Sei sono stati inseriti nella nuova sezione “Locali Quotidiani”. Le novità sono Armidda di Abbasanta, Sa scolla di Cagliari, Sa rosada e Su tapiu a Mamoiada, Mere a Olbia, Arieddas a Sanluri, Le due lanterne e Taberna santona a Sassari, Su connottu di Sorgono; Babeuf, Sabores e Salsamenteria a Cagliari; Sant’Andrè Bistrot a Sant’Antioco; Bistrot da Alessandro e Piero, e Sale e Pepe a Sassari.