In un momento cruciale per l’alleanza economica dei Brics (l’associazione fondata nel 2009 da Brasile, Russia, India e Cina, a cui nel 2010 si è aggiunto il Sudafrica e che l’anno scorso ha visto l’adesione anche di Iran, Egitto, Emirati Arabi Uniti ed Etiopia), a margine del vertice di Kazan è stato presentato ufficialmente il nuovo sistema di pagamento Brics Pay.
Sviluppato a partire dal 2018 dagli economisti russi Alxei Subbotin e Vasily Zhabykin insieme all’economista cinese Ji Luo, il sistema si presenta come una sfida importante per l’attuale predominio del dollaro e dei sistemi finanziari globali basati sullo Swift. L’obiettivo principale è facilitare i pagamenti transfrontalieri tra i membri del gruppo, riducendo la dipendenza da istituzioni dominate dall’Occidente e favorendo una maggiore sovranità economica.
Secondo un’approfondita analisi pubblicata nei giorni scorsi dal quotidiano sudafricano Independent, Brics Pay potrebbe rivelarsi una rivoluzione per l’Africa, sia per i Paesi membri come Sudafrica, Egitto ed Etiopia, ma anche per quelli che non ne fanno parte. Infatti, il sistema potrebbe offrire vantaggi significativi in termini di stabilità finanziaria e di indipendenza economica.
L’Africa, spesso penalizzata dalle fluttuazioni dei tassi di cambio e dai costi delle transazioni internazionali, potrebbe trovare in Brics Pay una piattaforma alternativa per ridurre i costi e semplificare i flussi commerciali con i Paesi Brics.