Bandiere arcobaleno e della Sardegna con i quattro mori questa mattina al porto di Cagliari per dire “No alla guerra”.
Movimenti, associazioni e sigle sindacali hanno aderito alla mobilitazione nazionale che si svolge anche a Bari, Firenze, Milano, Palermo, Roma e Torino.
Centinaia di persone si sono radunate in piazza Vittime Moby Prince e stanno partecipando con slogan e interventi.
L’iniziativa è promossa da Europe for Peace, Rete Italiana Pace e Disarmo, Fondazione PerugiAssisi per la cultura della pace, Sbilanciamoci e Coalizione Assisi Pace Giusta.
Dal sit-in alla darsena del porto è partito un invito a cessare il fuoco a Gaza, in Medio Oriente, in Ucraina e in tutti i conflitti armati nel mondo.
Per la Sardegna la manifestazione di oggi riveste un significato particolare, in quanto è la regione con la più alta percentuale di basi militari in Italia e dove ha sede una fabbrica che esporta armi nelle zone di guerra, da sempre oggetto di proteste da parte degli antimilitaristi.
In piazza, dunque, anche contro le esercitazioni militari, la produzione e la sperimentazione di nuove armi utilizzate nelle guerre contro le popolazioni civili. “Vogliamo esprimere in modo chiaro l’opposizione alla guerra e al linguaggio della forza, rispondendo all’appello nazionale delle reti pacifiste – afferma il segretario regionale della Cgil, Fausto Durante -. Il nostro è un appello per la riconversione dell’economia di guerra in economia civile e di pace”.