Presentato a Cabras il nuovo Distretto rurale della Sardegna Centro Occidentale (Sso).
La prima uscita pubblica del nuovo soggetto di aggregazione territoriale arriva dopo il riconoscimento ufficiale licenziato dalla Regione lo scorso 2 novembre e in seguito a una serie di attività di coinvolgimento e incontri di animazione territoriale avviati sul campo dal comitato promotore che, per quasi tre anni con convinzione e lungimiranza, ha investito energie importanti sul progetto così da definire il Piano del Distretto.
Questa nuova realtà nasce quindi grazie al lavoro dei presidenti e delle strutture del GAL Barigadu-Guilcer, GAL Marmilla, GAL Sinis, e del FLAG Pescando Sardegna Centro Occidentale, che in questo lungo percorso di confronto sono riusciti poi a coinvolgere i territori del Terralbese e il Comune di Oristano.
Un traguardo tagliato da una squadra di quasi 100 operatori tra imprese (soprattutto dell’agroalimentare), associazioni ed enti locali di cui fanno parte ben 35 Comuni, mentre altri 20 sono in attesa di entrare a stretto giro.
Completato l’allargamento a 55 Comuni, il Distretto rurale SCO sarà il distretto più grande dell’Isola, il primo di caratura interprovinciale tra Oristanese e Sud Sardegna, e a oggi ancora l’unico capace di mettere assieme realtà produttive, tra le più importanti e di assoluta eccellenza non solo regionale. Realtà che operano nelle filiere del latte bovino e ovicaprino, del grano e dell’olio, del riso e dell’ortofrutta, del vino e della lana, della carne e del pesce.
I distretti rurali sono dei sistemi produttivi caratterizzati da un’identità storica e territoriale omogenea derivante dall’integrazione fra le attività agricole e altre attività locali, nonché produzioni di beni e servizi di particolare specificità, coerenti con le tradizioni e le vocazioni naturali e territoriali.