Il Teatro Alkestis è entusiasta di annunciare, a grande richiesta, un nuovo laboratorio di teatro condotto da Patrizia d’Orsi della Compagnia Ginepro Nannelli. Questo laboratorio si propone di esplorare tematiche profonde e complesse legate all’ambizione umana, al potere, alla guerra e alle conseguenze disumane che ne derivano.
Nel corso di tre giorni di studio intensivo, i partecipanti avranno l’opportunità di riflettere su come l’ambizione possa diventare un motore di disumanizzazione, spingendo gli individui a compiere atti indegni in nome del potere. Attraverso il teatro, si cercherà di dare voce a queste dinamiche, affrontando il tema della seduzione del potere e la ricerca di una visibilità che, in un contesto sociale sempre più competitivo, sembra essere l’unico valore riconosciuto.
Il laboratorio si articolerà in momenti di riflessione, lavoro individuale e collettivo, e pratiche espressive. I partecipanti saranno guidati a prendere coscienza dello spazio, a controllare lo sguardo e la postura, a lavorare sul testo e sul gesto, e a esprimere i propri sentimenti e la propria poetica. Si approfondiranno le fasi emozionali che esistono e convivono nel respiro, nella voce e nel corpo, rendendo l’esperienza un vero e proprio percorso di conoscenza personale.
Il laboratorio non è solo un’opportunità per gli appassionati di teatro, ma anche per chiunque desideri esplorare il proprio potenziale espressivo e scoprire nuove modalità comunicative. Sarà un viaggio di scoperta, in cui i partecipanti potranno sorprendersi delle proprie capacità e dell’impatto che il teatro può avere nella comprensione di sé e degli altri.
Frequenta lo studio di Alessandro Fersen e nel 1980 inizia a lavorare subito nel teatro sperimentale, che era ed è la forma che più la incuriosiva e stimolava. In quegli anni lavora con Mauri, Leonzio, Vasilicò, Di Marca, e mantiene, in quasi tutte le esperienze artistiche, lunghi rapporti lavorativi che le permettono di interpretare grandi personaggi e di instaurare e verificare la “ricerca” nel linguaggio teatrale dei singoli artisti. Ha una intensa attività performativa tra la fine degli anni ’80 e gli anni ’90 dove nascevano in Italia locali alternativi al Teatro.
Ha esperienze importanti come regista e formatore: lavora in modo continuativo con psicotici ed ex tossicodipendenti alla costruzione di un testo e alla messa in scena di uno spettacolo. Conduce laboratori permanenti per attori e non. Stage sulla voce in Italia e all’estero. Realizza, insieme alla sua compagnia, molteplici spettacoli e laboratori di drammaturgia. Fonda due compagnie, una (Altomimetico) che la accompagnerà per qualche anno anche attraverso importanti esperienze; l’altra (Compagnia Ginepro Nannelli già Shakespeareinpiazza), con cui tuttora produce e organizza spettacoli, progetti, eventi ha cogestito l’attività culturale della Casa delle Culture di Roma dall’anno 2000/01 all’anno 2016.
La Cooperativa Teatro Laboratorio Alkestis, fondata nel 1973 e attiva dal 1983 a Cagliari, rappresenta una delle realtà teatrali più storiche e significative della Sardegna, dedicandosi alla sperimentazione teatrale. Nel 1991, la cooperativa ha affittato e ristrutturato uno spazio a Cagliari, il Teatro Alkestis, dove ha debuttato nel 1992 con la produzione “Sabellicus”, diretta da Massimo Michittu, che ha ottenuto un buon successo di pubblico.
Nel corso degli anni, il Teatro Alkestis ha ospitato numerosi spettacoli di rilevanza, tra cui “Macbeth la coscienza dell’incubo”, “Il grande sole di Hiroshima”, e “Dove vola la Fenice”, tutti diretti da Michittu, oltre a opere di autori e registi di fama come Alejandro Jodorowsky e Claudio Morganti. La direzione artistica è passata a Andrea Meloni nel 2014, il quale ha continuato a portare avanti una programmazione variegata.
Tra le manifestazioni più importanti organizzate dalla cooperativa si segnalano rassegne come “Incontri”, che ha visto la partecipazione di artisti italiani e internazionali, e il festival “Con gli occhi dell’Oriente”, che ha ospitato compagnie e musicisti da diverse culture. Un altro evento significativo è stato “Hommage a Antonin Artaud”, che ha ricevuto riconoscimenti dal mondo accademico parigino e dalla stampa nazionale per la sua importanza.