A Carbonia Lella Costa, Cucciari, Vasini e Giorgio Colangeli

I grandi protagonisti della scena a Carbonia per la Stagione di Prosa e Danza del Cedac Sardegna: undici titoli in cartellone dal 20 gennaio al 25 maggio al Teatro Centrale.

Il sipario si apre su Lella Costa (20 gennaio alle 20.30), affabulatrice in “Otello – di precise parole si vive”, una rilettura della tragedia shakespeariana dalla parte di Desdemona, con regia di Gabriele Vacis.

Si parla d’amore tra eros e routine in “Vicini di Casa”di Cesc Gay (26 gennaio) con Amanda Sandrelli e Gigio Alberti, mentre ne “Le Volpi” di Lucia Franchi e Luca Ricci (CapoTrave) con Giorgio Colangeli e Manuela Mandracchia (2 febbraio) emerge la corruzione come male endemico del Belpaese.

Spazio alla danza contemporanea con “Dalla A alla Z” di Spellbound Contemporary Ballet e Compagnia Zappalà Danza (8 febbraio) poi un viaggio nel Sulcis con “Assenze Ingiustificate in Rock” di Quinte motive (15 febbraio) dal libro di Fabrizio Carta, tra atmosfere anni ’70 e storie di musicisti e poeti. Il ricordo della Shoah ne “Le Gratitudini” (24 febbraio) dal romanzo di Delphine De Vigan con Lucia Vasini, Lorenzo Lavia, Carmen Di Marzo e Paolo Triestino, sue drammaturgia e regia, per un poetico inno alla vita.

Tra danza, nouveau cirque e alpinismo con “White Out” di e con il giovane e pluripremiato coreografo Piergiorgio Milano (14 marzo), un visionario racconto su amicizia e passione per la montagna. Ironia in scena con “Non è vero ma ci credo” irresistibile commedia di Peppino De Filippo (26 marzo) con Enzo Decaro per la regia di Leo Muscato sul tema della superstizione, poi un’istrionica Veronica Pivetti (3 aprile) ne “L’inferiorità mentale della donna” di Giovanna Gra, dal trattato di Moebius dove si scopre che l’unico vero Frankestein è la Donna.

Arturo Cirillo porta in scena “Ferdinando” di Annibale Ruccello (17 aprile), uno degli autori più interessanti della nuova drammaturgia partenopea e infine – fuori abbonamento – il 25 maggio Geppi Cucciari in “Perfetta” di Mattia Torre, con musica di Paolo Fresu e un abito di Antonio Marras, racconta con humour la vita di una moderna donna in carriera.

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