Il premio “Sport e diritti umani”, promosso da Amnesty International Italia e Sport4Society, giunto alla sua sesta edizione, è stato conferito quest’anno a Claudio Ranieri, l’allenatore del Cagliari che a fine stagione ha annunciato l’addio ai club.
La cerimonia di premiazione è avvenuta oggi a Ravenna, durante la 39/a assemblea generale di Amnesty International Italia, alla presenza di Riccardo Cucchi, presidente del premio, Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia, Luca Musumeci, presidente di Sport4Society, e con la partecipazione di Sara Gama, calciatrice e dirigente sportiva italiana, capitana della Juventus, che ha consegnato il premio al tecnico romano.
Questa la motivazione del premio, letta da Riccardo Cucchi: “Emblema di un calcio nel quale l’etica, i valori e la lotta contro il razzismo assumono la stessa valenza del risultato sul campo, Claudio Ranieri in tutta la sua carriera ha speso il suo impegno per insegnare ai tifosi, ai calciatori e all’intero mondo dello sport, che il rispetto conta quanto una vittoria.
Una lezione di cultura sportiva e di umanità”.
“Vi ringrazio per questo premio e per l’applauso, che dovrei fare io a voi ogni giorno per il tempo che dedicate a questo nobile progetto – ha commentato Ranieri -.
Io faccio semplicemente ciò che mi hanno insegnato i miei genitori: rispettare tutti e tutti.
Grazie ad Amnesty International Italia per il suo impegno e per avermi conferito questo premio, anche se dovremmo essere noi a premiare voi. Ritengo che il calcio sia un veicolo pubblicitario importante e che debba educare le future generazioni a una competizione avvincente e leale.
Speriamo che un giorno si possa arrivare a questo, lasciando da parte il razzismo e le disuguaglianze”.