Vincent van Gogh appassionato lettore, collezionista di stampe giapponesi, attento alla vita culturale del suo tempo: è un lato solitamente inesplorato del pittore olandese quello a cui è dedicata la mostra ‘Van Gogh pittore colto’ in programma al Mudec di Milano fino al 28 gennaio.
Promossa dal Comune di Milano Cultura con il patrocinio dell’Ambasciata e Consolato Generale dei Paesi Bassi in Italia, prodotta da 24 ORE Cultura, l’esposizione curata da Francesco Poli con Mariella Guzzoni e Aurora Canepari, si avvale della collaborazione con il Museo Kröller-Müller di Otterlo, che ospita la seconda più grande collezione di lavori di Van Gogh al mondo.
Sono una quarantina le opere in arrivo dal museo olandese, che vanno gli studi di teste e figure per “I mangiatori di patate”, “I nidi” e i disegni di cucitrici e spigolatrici della fase olandese; a quadri realizzati in tutta la sua vita come il “Moulin de la Galette”, “Autoritratto”, “Interno di un ristorante” e “Natura morta con statuetta e libri” del periodo pagigino; “Frutteto circondato da cipressi”, “Veduta di Saintes-Marie-de-la-Mer” e “Ritratto di Joseph-Michel Ginoux” dipinti mentre era ad Arles o “Paesaggio con covoni e luna che sorge”, “Covone sotto un cielo nuvoloso” fatti mentre era internato all’ospedale di Saint-Rémy.
A questi capolavori si aggiungono trenta edizioni originali di libri e riviste d’arte.