A Modena il Comune revoca gli spazi per il convegno sulla ricostruzione di Mariupol

Il Sindaco di Modena G.C Muzzarelli ha confermato quello che aveva anticipato sabato 6 con un post sulla sua pagina social, ha proposto ed ottenuto dalla Giunta Comunale la revoca del contratto di affitto stipulato dal Comune con l’Associazione Russia Emilia-Romagna per una conferenza sulla vicenda di Mariupol, città contesa del Donbass.

“Come già detto nel comunicato precedente, non entriamo nel merito dei contenuti di questa iniziativa perché riteniamo che questo non sia il punto da affrontare, le parole del sindaco invece ci preoccupano e non poco. I valori della Costituzione vengono richiamati come giustificazione del diniego che, giova ricordarlo, è arrivato dopo un paio di settimane dalla conferma della prenotazione da parte del Comune stesso, senza nessun riferimento concreto nel merito, così come il richiamo al divieto di praticare ideologie e comportamenti fascisti o razzisti di cui semplicemente non si trova nessuna traccia negli scritti e nei contenuti diffusi dall’organizzazione stessa per pubblicizzare l’iniziativa. Ma il Sindaco di Modena va anche oltre, dichiarando che anche eventi precedenti che si sono tenuti con tutte le autorizzazioni del caso, non rispettavano l’articolo 11 della Costituzione tramite il quale l’Italia dichiara di ripudiare la guerra come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali, una generica  accusa a posteriori, senza nessuna possibilità di contraddittorio che ci lascia esterrefatti e che pone un grave problema di agibilità culturale e politica per tutti coloro che non si riconoscono nella posizione ufficiale dei principali partiti di destra e di sinistra sulla guerra in Ucraina ma non solo”, denuncia il Coordinamento emiliano di Indipendenza.

“A noi sembra che il PD, Fratelli d’Italia ma anche gli altri partiti che sono rimasti silenziosi si stiano arrogando il diritto di decidere che le posizioni dissenzienti, giuste o sbagliate che siano, non abbiano diritto di utilizzare spazi pubblici per proporre la loro visione sui conflitti in atto, essere contro l’invio delle armi in Ucraina, contro le sanzioni alla Russia verrà considerato propaganda russa o peggio ancora equiparato ad una violazione dei valori costituzionali? Chiedere un cessate il fuoco immediato e trattative di pace tra le parti viola qualche regolamento comunale, perché attualmente la Russia occupa territori che l’Ucraina rivendica e quindi neppure si può parlare di pace?”…”Con questo metro di giudizio coloro che continuano ad incitare Israele a colpire Gaza, con il massacro di centinaia di civili e di bambini, sono in regola con l’articolo 11 della Costituzione?”, denuncia Indipendenza.

“Si tratta di interrogativi molto gravi su cui riflettere che purtroppo riguardano altre città della nostra Regione, a Bologna il sindaco vuole impedire la proiezione di un film in un centro sociale perché tacciato di propaganda russa, come se da 24 mesi non fossimo sottoposti a propaganda atlantista h24 7/7 e giungono pessimi segnali in casi analoghi in altre zone della penisola. Riteniamo che queste incredibili censure abbiano lo scopo di scoraggiare la partecipazione dei “dissenzienti” alla vita pubblica, dando l’impressione che ogni impegno controcorrente sia inutile e spingendo verso il disimpegno coloro che potrebbero scoraggiarsi e vivere il loro non allinearsi al pensiero unico in una dimensione esclusivamente privata”…”Si tratta di una deriva che contrasteremo con la militanza concreta e l’azione politica, denunciano l’arroccamento dei partiti di destra e di sinistra che cercano di salvaguarde i proprio consenso elettorale esercitando inaccettabili censure”, conclude la nota del Movimento di Gianni Alemanno.

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