“L’Uomo contro – vita arte e battaglie di G. M. Volontè” è il secondo appuntamento organizzato in seno alla nuova rassegna “Spazio Piscina”, immaginata e realizzata in un luogo riscoperto poco oltre le dune della spiaggia di Porto Ferro grazie all’intuizione di Danilo Cappai dell’omonimo Baretto e dell’Associazione Culturale Quarter di Luigi Frassetto. Là dove al tramonto la natura e la musica incrociano spesso le loro strade, dimora d’arte e d’artisti per eccellenza, nasce e si sviluppa un nuovo progetto che a partire dall’esistente (spazio e attitudine) lavora sul contaminare cinema, musica, storytelling e danza.
Così dopo lo strepitoso successo mandato in archivio all’esordio con “A cena con Mixed By Erry”, la storia si ripete ancora nello stesso posto, ispirata dalle stesse anime ma con protagonisti differenti sullo schermo e alla narrazione. “L’Uomo contro – vita arte e battaglie di G. M. Volontè” è spettacolo scritto e interpretato da Emiliano Di Nolfo, che nel suo narrare godrà del poliedrico supporto di Luigi Frassetto e dell’accompagnamento di Alessio Manca (violino), Francesca Fadda (violino), Valentino Marongiu (viola) e Francesco Sergi (contrabbasso). Ingresso 10 euro.
“Spazio Piscina” è rassegna di sperimentazione e contaminazioni artistiche in cui proprio la piscina – intesa appunto come spazio – aggiunge una nuova dimensione diventando luogo magico dove poter sperimentare nuove proposte artistiche che possano arricchire ulteriormente l’offerta culturale del Baretto in collaborazione con l’Associazione Culturale Quartet e diverse altre realtà. Il 26 agosto gli intenti collimeranno ancora all’ombra dello storytelling di Emiliano DI Nolfo – grande narratore e profondo conoscitore della storie e delle trame di vita che gravitano fra set e pellicola – che si cimenterà nel raccontare “L’Uomo contro – vita arte e battaglie di G. M. Volontè”; musiche, sound design e montaggio video della serata saranno dono e cura di Luigi Frassetto.
“L’uomo contro non racconta soltanto l’impareggiabile carriera cinematografica di Gian Maria Volonté, di cui nel 2023 ricorrono i novant’anni dalla nascita. Semmai si interroga su quale siano state le radici e i motivi che hanno portato Volonté a elaborare quella tecnica e quel metodo di lavoro inarrivabili. Quelle radici si possono trovare negli aspetti meno conosciuti della vita del grande attore: la famiglia, il teatro, il lavoro in televisione. La recitazione di Volonté era il risultato di tutto questo. Le sue interpretazioni erano la somma della sua tecnica, della vita non facile che ha avuto, delle sue idee e della sua militanza politica. Lo spettacolo è un racconto a tutto tondo del più influente attore italiano di tutti i tempi, adatto a chi ne conosce la storia e i film ma anche a chi l’ha sentito appena nominare”.