A Quartu, in Sardegna, il primo festival di giornalismo e letteratura dedicato al Sud del mondo

Il 21 e 22 settembre a Quartu si è svolto, Dialogoi uno spazio per condividere testimonianze e conoscenze dal “Quartu mondo” e sperare un nuovo umanesimo nel Mediterraneo.
Presente anche l’arcivescovo Baturi, segretario generale della CEI. Tra gli ospiti, la scrittrice kenyana Khadija Abdalla Bajaber, il giornalista iracheno Inaam Kachachi, il poeta di Gerusalemme Najwan Darwish, il regista iraniano Fariborz Kamkari, il giornalista Alberto Negri e lo scrittore siriano Naman Tarcha.

“DIALOGOI-Dialoghi dal Quartu Mondo” si tiene in quella che è la terza città dell’isola il cui nome evoca appunto l’insieme dei Paesi meno sviluppati del pianeta con l’intenzione di attribuirgli un senso diverso. Il tema è “Un nuovo umanesimo per i popoli del Mediterraneo”. “L’umanità viene praticata ogni volta che si mette qualcosa in comune con altri: parole, pensieri, idee, gesti. È quello che provano a fare scrittori e giornalisti a Quartu: inventare un mondo solidale e libero in cui fare esperienza di umanità”, afferma Francesca Bellino, giornalista e scrittrice, tra le anime ispiratrici dell’evento. Perché, sottolinea, “è solo attraverso il metodo del dialogo e del confronto che è possibile trovare soluzioni comuni a sfide comuni”, quel dialogo diventato peraltro uno dei cardini del magistero di Papa Francesco. “Conoscere per conoscersi meglio, per superare le differenze e costruire percorsi di pace, di crescita, di progresso, con ricadute diffuse e durature per le collettività coinvolte”.

L’occasione è servita per confrontarsi su temi che sono fuori dall’agenda politica italiana e spesso nascosti dalla stampa, un po’ per poca sensibilità ma soprattutto per non “irritare” gli alleati Usa e Israele.

E’ stata l’occasione per parlare del ruolo “devastante” dell’Occidente nella destabilizzazione di Africa e mondo arabo. Del ruolo ambiguo e pericoloso della Turchia e quindi della Nato nei conflitti nel mondo, ma anche l’occasione per spiegare le tante “fake news” che la stampa occidentale racconta sull’Iran o sulla Siria, dimenticando volontariamente i regimi sanguinari come quello qatarino o saudita.

Insomma una due giorni di approfondimento e confronto utile per capire meglio chi sta intorno a noi, chi sta nel Mediterraneo come noi ma che non vogliamo guardare.

L’oppositore politico iraniano, Fariborz Kamkari non può nascondere che le donne iraniane vivano meglio di come stanno nei paesi alleati della Nato come Arabia Saudita o Qatar, ecco le sue parole:

Con il giornalista Naman Tarcha abbiamo parlato della destabilizzazione della Siria da parte delle potenze occidentali che hanno l’unico interesse di occupare pozzi petroliferi e giacimenti del gas siriano:

Con Cornelia Isabelle Toelgyes ci siamo confrontati sull’Africa e sulla nuova ricerca di libertà dall’oppressione francese, ecco le sua parole:

Con Alessandro Aramu, direttore della rivista Spondasud ci siamo soffermati sul ruolo occidentale nei conflitti a partire dalla cadute delle Torri Gemelle, ecco le sue parole:

 

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