Dopo Vinicio Capossela, atteso l’11 agosto, Time in Jazz annuncia un altro nome di punta del cartellone.
Il 12 agosto arriva al festival di Berchidda, ideato e diretto da Paolo Fresu, il sassofonista Kenny Garrett, tra i più brillanti protagonisti del jazz moderno.
Classe 1960, il sassofonista (soprano e contralto) e compositore nativo di Detroit, salirà sul palco di piazza del Popolo nel segno di “Sounds from the Ancestors”, dal titolo del suo ultimo album, pubblicato nel 2021.
Un disco dalle tante sfaccettature, che non si colloca all’interno degli stretti confini dell’idioma jazz.
“Inizialmente il concetto era quello di cercare di ottenere alcuni dei suoni che ricordavo da bambino quando crescevo, suoni che ti sollevano lo spirito, di gente come John Coltrane, “A Love Supreme”, Aretha Franklin, “Amazing Grace”, Marvin Gaye, “What’s Going On”, e il lato spirituale della chiesa. Quando ho iniziato a pensare a loro, ho capito che si trattava dello spirito dei miei antenati”, ha dichiarato a proposito dell’album.
Musicista eclettico, nella sua carriera, cominciata nel 1978 nella Duke Ellington Orchestra, Garrett ha suonato con icone del jazz come Miles Davis, Art Blakey, Donald Byrd, Freddie Hubbard, Woody Shaw ma conta anche esperienze con artisti di altri versanti musicali, come Peter Gabriel, Sting, Bruce Springsteen, il rapper Guru e il musicista e producer Svoy con cui firma l’album “Who Killed AI”, in uscita proprio in questi giorni.