“Chiediamo che il prossimo Consiglio di amministrazione ascolti i rappresentanti sindacali e soprattutto la voce dei lavoratori perché per troppo tempo Abbanoa su certi aspetti è rimasta ferma”.
Lo auspica un gruppo di dipendenti del gestore del servizio idrico integrato sardo, riuniti stamani in un sit-in davanti al Teatro Doglio insieme alla Filctem Cgil, per ricordare le rivendicazioni che da tempo propongono e soprattutto per scongiurare la privatizzazione della società.
Il presidio è stato convocato in occasione dell’assemblea dei soci di Abbanoa che dopo il rinvio della scorsa settimana deve votare il nuovo Cda a tre componenti.
“Va allontanata l’ombra della privatizzazione – spiega Silvia Poddi, della segreteria del sindacato -. Sappiamo che nel 2025 scadrà la concessione per quanto riguarda i servizi di tipo integrato e noi speriamo che quello che i sardi hanno votato anni fa col referendum, cioè che l’acqua rimanga pubblica, venga ascoltata da questo governo regionale”.
“Chiediamo al prossimo Cda che spinga affinché questo non avvenga e che quindi l’acqua rimanga pubblica, a prescindere da chi la gestirà”, sottolinea la rappresentante dei lavoratori, circa 1.200. Tutto nell’interesse non solo dei lavoratori ma soprattutto degli utenti: “Gli utenti hanno bisogno di una società seria e che nello specifico entri in merito a quello che sono le fatturazioni, i guasti, le perdite e tutte le mancanze e le criticità che ci sono state negli ultimi anni”.
Nella sala del teatro, in attesa dell’avvio della riunione e delle due votazioni separate (presidente e due membri del Cda) i capannelli dei sindaci e i bi e trilaterali con la presidente della Regione Alessandra Todde, maggiore azionista di Abbanoa, per la scelta sulla rosa dei 26 candidati che si sono presentati e sono stati ratificati. Tra questi la corsa per la presidenza vede i nomi dell’avvocata Anna Maria Busia (in quota Pd) e del manager Giuseppe Sardu sino allo scorso anno nel Cda di Acque spa di Pisa, che sarebbe gradito al M5s, spiega l’Ansa.