ABC Italia ad Anversa per il Forum dell’European Social Network

Il presidente di Abc Italia, Marco Espa, e la responsabile del Centro studi di Abc Italia, Francesca Palmas,  ad Anversa (Belgio) all’Essc 2024, l’European Social Service Conference, il più grande evento europeo che riunisce i direttori dei servizi sociali di 36 Paesi europei. L’Associazione Bambini Cerebrolesi, anche quest’anno, è stata invitata a offrire un contributo di competenze ed esperienze sulla co-progettazione e sul progetto di vita, che hanno visto la Sardegna protagonista fin dal 2000.

«I Piani personalizzati e co-progettati rappresentano il futuro per le politiche sociali in Europa», ha dichiarato Alfonso Lara Montero, responsabile dell’European Social Network che ha promosso l’evento. «In questi giorni vogliamo presentare le migliori esperienze realizzate in Europa».

Nicolas Schmit, commissario europeo per l’Occupazione, gli affari sociali e l’integrazione, ha spiegato come l’inclusione personalizzata che nasce dalla partecipazione attiva dei cittadini europei più fragili, sia la linea d’azione concreta della Commissione.

Per l’Italia sono stati invitati come speakers il ministro per le Disabilità, Alessandra Locatelli, e i due rappresentanti di Abc. «Certo, è una soddisfazione vedere come l’esperienza di presa in carico per le persone con disabilità promossa dalle famiglie stia diventando strategia politica italiana ed europea», sottolinea Espa. «Speriamo di vedere presto come le cittadine e i cittadini più fragili abbiano gli adeguati sostegni per poter esercitare la scelta libera di vivere con chi vogliono e soprattutto dove vogliono, fuori da percorsi obbligatori che li destinano in istituti o luoghi a parte».

«Mettiamo a disposizione il nostro know how, ormai radicato nei territori sardi da oltre 20 anni e che ora sta diventando la rivoluzione possibile per tutta Italia», commenta Palmas, che è anche componente del Tavolo ministeriale sul “Dopo di Noi”. «Utenti, famiglie e istituzioni lavorano di concerto, nell’interesse della persona fragile, costruendo servizi su misura e di qualità. Ciò garantisce anche l’efficacia della spesa pubblica negli investimenti e contribuisce a creare nuovi posti di lavoro. La domiciliarità degli interventi permette a ciascuno di vivere dove, come e con chi vuole, e i servizi si conformano alle esigenze del singolo utente. È un cambio di paradigma molto importante rispetto al passato».

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