Eccezion fatta per una Galleria storica, come quella di Salvatore Serio in Piazza Carità, l’unica sulla piazza dell’intera area di Napoli città metropolitana, a trattare artisti storici Napoletani, quello che muove la Napoli dell’arte contemporanea, sono i grazi spazi pubblici, le fondazioni e le fondazioni Museo, le gallerie non hanno molto da offrire, il collezionista grosso si muove su altre traiettorie, che poco hanno a che vedere con la storia dell’arte locale e men che mai sull’investimento su giovani artisti.
Di fatto le programmazioni paiono standard, giovani artisti provenienti dall’altrove, a prezzi accessibili, venduti come artisti internazionali, mentre in realtà altro non sono che studenti dell’arte, forse di passaggio, in residenza artistica a costi produttivi abbattuti.
Un’interessante eccezione c’è, ed è la vetrina di Gino Ramaglia, che dal 2009 abbina il meglio dell’arte contemporanea Made in Naples, con le più interessanti ricerche dell’arte contemporanea che dall’altrove passano per Napoli e per produrre si riforniscono dallo storico esercizio commerciale. A tal proposito, segnalo l’intervento performance della Texana Aisha Scotto, il suo intervento “Emotivamente colorato”, è fare divenire la vetrina di Gino Ramaglia, il suo studio per tre giorni, dove con le sue opere alle pareti, realizza la sua vetrina di giorno in giorno dinanzi a passanti distratti immersi nella propria routine, giovani studenti d’Accademia e artisti che quotidianamente si recano da Gino Ramaglia, la performance fa riflettere su cosa sia in vendita e quale sia il vero prezzo dell’arte, si può comprare un artista che produce e portarselo a casa? Quanto costa mantenerlo e trattenerlo in un ambiente studio in stato di cattività? Non so, se ragiono sulla mia esperienza, il mio recente divorzio e lo catafascio di tutte le volte che sono entrato in una casa per continuare a vivere come ho sempre fatto, facendo le cose che ho sempre fatto, costa molto portarti un artista a casa, ma quanto colora la vetrina della vita di chi impatta con lui?
Aisha è stilosissima e coloratissima, ha anche le Campus Adidas rosse come le mie, anche se è andata in scena con Anfibi smaltati frutto del lavoro nel suo studio di Bacoli, è quel tocco di colore e allegria che rende tutto degno d’essere vissuto nella sintesi del suo lavoro, il Texas e Napoli non sono poi così lontani se ragioniamo d’Alta Formazione Artistica, Cagliari?
Non pervenuta, nel sud dell’isola quella dell’artista è banalmente una professione da remunerare e l’Alta Formazione Artistica ancora non si è compreso bene a cosa serva (proprio come gli artisti, che nessuno ha la forza di portarsi a casa, se non come simpatici personaggi esotici da esibire in pubblico per status personale).
di Mimmo Di Caterino