Nei giorni in cui si celebra l’orgoglio del popolo sardo, sulle note delle launeddas e della Banda della Brigata Sassari si è aperta oggi, al Teatro Doglio di Cagliari, la Conferenza Internazionale dell’Emigrazione sarda, organizzata dall’Assessorato regionale del Lavoro. Un momento di confronto per capire come attualizzare e valorizzare il ruolo dei sardi nel mondo, anche alla luce dei cambiamenti avvenuti nell’ultimo ventennio e delle sfide globali odierne.
“Dopo quindici anni, sono orgoglioso di potervi accogliere in Sardegna, in occasione della Conferenza Internazionale dell’Emigrazione Sarda. Un momento tanto atteso sia da voi, che da me, dall’intera Giunta Regionale. Non c’era giorno migliore di questo per celebrare questa Conferenza. Oggi è Sa Die de Sa Sardigna, il giorno dell’orgoglio e dell’identità sarda. So che venite da tutto il mondo e nel mondo vi siete fatti onore, spesso conquistando le vette più alte nelle professioni, nelle scienze, nelle arti, ognuno nel proprio ruolo e nel proprio lavoro, portando alto quel nome, Sardegna, che mai dal vostro cuore e dai vostri pensieri è scomparso”. Così il Presidente della Regione, Christian Solinas, ha aperto i lavori della conferenza.
“I protagonisti di questa assemblea siete voi, figli della Sardegna e ambasciatori della nostra Isola in tutto il mondo – afferma il Presidente – La Regione Sarda, consapevole dell’inestimabile valore espresso dalle comunità degli emigrati sardi in Italia e nel mondo, ha voluto realizzare questo importante evento che sarà non solo un luogo di incontro e condivisione sul tema dell’emigrazione, ma anche l’occasione per dare il giusto riconoscimento al vostro prezioso contributo nella promozione della nostra terra. Il profondo senso di appartenenza e di orgoglio identitario che coltivate e tramandate con passione è un filo che mai si spezzerà, e che intendiamo rafforzare affinché le distanze siano annullate e ci sia sempre in voi un pezzo di Sardegna, e nell’isola una traccia di voi. Un legame che ci unisce nonostante le distanze e che ci rende orgogliosi, perché rappresenta anche la nostra capacità di esportare talenti e competenze oltre i nostri confini regionali. E’ evidente l’importanza e il peso della vostra presenza e dell’esistenza dei circoli – ribadisce Solinas – I vostri circoli, anzi i nostri circoli nel mondo, non sono solo una sede di nostalgia, non sono solo luoghi ricreativi. Possono e devono essere luoghi rilevanti di cultura e di scambio tra i popoli, un fluire di sapere e di tradizioni che resistono al tempo e alle distanze e che arricchiscono i luoghi ove operano ma anche, allo stesso tempo, la Sardegna stessa. Per questo motivo dobbiamo pensare al futuro, ad un ruolo sempre più prestigioso che i circoli sardi nel mondo possono esercitare. E siamo qui anche per questo, per discutere di quanto e come possiamo arricchire le comunità dei sardi nel mondo. La Regione c’è e ci sarà sempre – sottolinea Solinas – Come voi sapete, la Legge Regionale n.7 del 1991 ha creato la base normativa per un dialogo ed una collaborazione costante tra l’Istituzione Autonomistica e i Sardi nel mondo.
Molti nostri circoli hanno celebrato nel corso del 2022, con una serie di appuntamenti, un grande orgoglio della Sardegna, il premio Nobel Grazia Deledda, nel 150esimo dalla nascita. Era emigrata anche lei, ma la sua anima rimase sempre in Sardegna. Se conto qualcosa nella letteratura italiana e mondiale, scriveva, lo devo esclusivamente alla mia terra d’origine. In Grazia Deledda c’è la Sardegna dei sentimenti, dell’amore per la sua terra. Del resto – aggiunge il presidente Solinas – noi non siamo solo una Regione. Siamo molto di più: siamo una Nazione, e cioè un popolo che al di là dei confini continua a sentirsi tale, e a conservare tradizioni, spiritualità, identità uniche. Per questo oggi celebriamo insieme Sa Die de sa Sardigna: perché essa ricorda un momento storico nel quale, dopo secoli di dominazioni che sembravano averne cancellato l’identità, questo popolo quell’identità seppe misteriosamente riscoprirla, ritrovarla e scagliarla contro un potere oppressore e tiranno. Lasciamo allora che questo giorno sia un giorno di dibattito costruttivo e utile, ma anche un giorno di sentimenti, come l’amore per la nostra terra, un sentimento di nostalgia che prende voi che siete lontani, ma anche noi che in Sardegna viviamo”.
Il tema della prima giornata della Conferenza è “L’emigrazione sarda oggi”, domani il confronto proseguirà sul futuro dell’emigrazione e il ruolo che dovranno avere i circoli per testimoniare la millenaria cultura sarda alle nuove generazioni.
“I sardi nel mondo sono una grande risorsa – afferma l’assessore regionale del Lavoro, Ada Lai – possiamo considerarli gli ambasciatori della Sardegna. I circoli nel tempo sono cambiati, sia in termini socio-demografici che economici, ma il loro attaccamento alla terra d’origine è rimasto intatto. Oggi, ancor di più è importante coinvolgerli per rilanciare il loro ruolo nel prossimo futuro”.
La Regione, accogliendo le proposte della Consulta regionale per l’emigrazione che all’unanimità ha espresso parere favorevole al programma, ha già approvato il programma annuale per l’emigrazione 2023, che prevede gli interventi a favore dell’associazionismo tra i sardi in Italia e all’estero e la ripartizione dei contributi annuali per le spese di funzionamento dell’attività dei circoli. Il piano introduce novità importanti, dall’aggiornamento dei criteri per la ripartizione del contributo annuale, in particolare in relazione al numero dei soci iscritti; alla concessione di un sostegno straordinario per quei circoli che nel 2022 abbiano realizzato attività ed eventi coerenti con la programmazione regionale in materia di emigrazione, al finanziamento di progetti per la valorizzazione dell’identità e della conoscenza della cultura sarda tra le giovani generazioni, all’erogazione di un contributo ai Comuni che corrispondono un rimborso ai lavoratori emigrati che intendano rientrare in Sardegna.
Partecipano alla Conferenza 99 circoli, di cui 57 provenienti dal resto dell’Italia, 24 dall’Europa (3 dall’Olanda, 3 dalla Spagna, 1 dalla Bulgaria, 8 dalla Germania, 1 dalla Polonia, 1 dalla Danimarca, 2 dalla Francia, 5 dalla Svizzera), 10 dall’America Meridionale (8 dall’Argentina e 2 dal Brasile),2 dal Canada, 3 dall’Australia, 1 dal Giappone, 2 dagli Stati Uniti, oltre ai rappresentati delle 5 associazioni di tutela e i presidenti delle 4 Federazioni (Italia, Svizzera, Argentina e Germania) e 12 membri della Consulta regionale per l’emigrazione.