Ultimi preparativi per l’immancabile appuntamento dell’estate con i seminari e il festival Nuoro Jazz, quest’anno alla trentacinquesima edizione (la prima senza restrizioni dopo la pandemia): mercoledì mattina (23 agosto) si aprono i cancelli della Scuola civica di musica “Antonietta Chironi”, in via Tolmino, per l’avvio delle attività didattiche; e saranno, come sempre, giornate dense di impegni quelle che fino al primo settembre attendono allievi e insegnanti, tra lezioni teoriche e pratiche, prove aperte di gruppo e musica d’insieme, che culmineranno nel consueto saggio-concerto finale anche quest’anno, come lo scorso, in programma a Onifai.
Sono centoventicinque gli iscritti (quindici anni il più giovane, settanta il più grande), nella maggior parte in arrivo dalla penisola ma anche dall’estero (da Germania, Francia e Olanda), a conferma del credito acquisito dai seminari promossi dall’Ente Musicale di Nuoro nel panorama della didattica jazz. A tenere le lezioni sarà l’affiatato corpo docente c0ordinato dal contrabbassista Salvatore Maltana, una squadra che conta tra le sue file nomi di primo piano della scena jazzistica nazionale: Emanuele Cisi (per il corso di sassofono), Fulvio Sigurtà (tromba), Francesca Corrias (canto jazz), Dado Moroni (pianoforte), Max De Aloe (armonica cromatica), Marcella Carboni (arpa jazz), Bebo Ferra (chitarra), Paolino Dalla Porta (basso e contrabbasso), Salvatore Spano (teoria, armonia, laboratorio di composizione e improvvisazione), Stefano Bagnoli (batteria) e Enrico Merlin (storia del jazz). A loro si unisce quest’anno la cantante Alessandra Soro, già allieva dei seminari, che affiancherà Francesca Corrias nella cura del laboratorio vocale.
L’offerta didattica è come sempre completata e impreziosita da una masterclass internazionale: a tenerla, quest’anno (da giovedì 24 a sabato 26, dalle 15 alle 17), un contrabbassista del calibro di Larry Grenadier (nel suo curriculum, collaborazioni e registrazioni con jazzisti come Joe Henderson, Stan Getz, Brad Mehldau, Pat Metheny e Paul Motian, fra gli altri). Ritornano poi il corso di fonico nel jazz condotto dalla sound engineer Marti Jane Robertson (giovedì 31) e i “Quattro passi nel jazz” di Enrico Merlin, le conferenze divulgative del musicista e musicologo aperte al pubblico lunedì 28 e giovedì 31 (entrambe alle 15.30) alla Scuola civica di musica.
Al termine dei Seminari, i docenti assegneranno la consueta serie di borse di studio destinate ai migliori allievi: una offre l’iscrizione gratuita alla prossima edizione di Nuoro Jazz; quella intitolata alla memoria del batterista Roberto “Billy” Sechi vale invece per frequentare il corso di batteria ai seminari di Siena Jazz; si rinnova poi lo scambio con Jazz in Marciac, inaugurato l’anno scorso, che consentirà a uno dei migliori allievi dei seminari nuoresi di frequentare i corsi in programma nella cittadina francese, e viceversa. I docenti di Nuoro Jazz avranno anche il compito di scegliere l’allievo da proporre per la finale del Premio internazionale “Massimo Urbani”, il prestigioso concorso per solisti jazz che si tiene a Camerino, e, infine, di assegnare le tradizionali borse di studio per formare il gruppo dei migliori allievi di ogni classe strumentale che l’anno prossimo avrà la possibilità di esibirsi a Nuoro Jazz e su altri palcoscenici nazionali.
- Il festival
Insieme ai seminari, ritorna il festival che ogni sera accompagna e completa con i suoi concerti le dieci giornate di Nuoro Jazz: un ricco cartellone che si snoderà fra diversi spazi, trovando ospitalità nel Giardino della Biblioteca Satta per gli eventi serali (tutti con inizio alle 21) e, per quelli del tardo pomeriggio (ore 18.30), allo Spazio Ilisso, al Museo MAN, al Museo Archeologico Nazionale “Giorgio Asproni” e a Casa Ruiu, accanto al Museo Deleddiano. Tappa anche al Teatro San Giuseppe (gestito da Bocheteatro), per una sola serata, quella di sabato 26, per uno degli appuntamenti più attesi del festival: protagonista Larry Grenadier, che, ultimata la sua master class, si esibirà per la prima volta in Italia in un concerto per solo contrabbasso.
Il musicista statunitense non è l’unico ospite internazionale del festival Nuoro Jazz: in arrivo (giovedì 24) il cantante belga David Linx, in trio col pianista Guillaume de Chassy e con il clarinettista sardo Matteo Pastorino, per presentare un progetto tra jazz e classica, “On Shoulders We Stand”, in cui unisce i suoi testi scritti ad hoc per trascrizioni di pagine musicali di Bach, Ravel, Scriabin, Schubert, Chopin, Mompou, Rachmaninoff e Shostakovich.
Sul doppio binario tra jazz e musica classica si muove anche “The Chopin Project” del quartetto intestato al chitarrista americano Kurt Rosenwinkel e al pianista svizzero Jean-Paul Brodbeck, impegnati a reinterpretare la musica del grande musicista polacco con Lukas Traxel al contrabbasso e Jorge Rossy alla batteria (martedì 29).
Ma andando in ordine cronologico, il festival prende il via (come i seminari) questo mercoledì (23 agosto) alle 21, nel Giardino della Biblioteca Satta, con il trio 377 del contrabbassista e compositore sardo Sebastiano Dessanay, con il pianista australiano (ma da tempo residente in Sardegna) Peter Waters e il percussionista Roberto Migoni. 377 sono i comuni della Sardegna toccati da Dessanay nel suo progetto artistico, realizzato tra il 2018 e il 2019, che l’ha visto girare l’isola esclusivamente in bicicletta e in compagnia del suo fido ukulele. Il concerto verterà sulle composizioni nate in quell’occasione, debitamente arrangiate e sviluppate per questo trio. I riflessi di quell’esperienza sono anche alla base del libro “377 project“, una sorta di diario di viaggio pubblicato lo scorso settembre dal Touring Club Italiano per la collana Geografie, che Sebastiano Dessanay presenterà giovedì 24 insieme a un concerto in solo a Casa Ruju (ore 18.30).
Stessa formula e orario l’indomani – venerdì 25 -, ma al Museo MAN, dove Max De Aloe, docente di armonica cromatica ai seminari nuoresi, presenta il suo libro “L’armonica che respira. Di jazz, pugili e ghiaccioli” per esibirsi poi in un concerto in solo fra le sculture di Matisse ospitate dalla struttura in via Sebastiano Satta.
Poi, in serata (alle 21) nel Giardino della Biblioteca Satta, torna a Nuoro Roberto Cipelli, docente dei seminari sin dalla loro prima edizione, nonché direttore artistico dal 2014 al 2019: con lui due musicisti emergenti come Loris Lari al contrabbasso e Davide Bussoleni alla batteria a comporre l’organico del Flatiron trio.
A precedere il concerto serale di Larry Grenadier al Teatro San Giuseppe, l’appuntamento del tardo pomeriggio di sabato 26 (alle 18.30) è allo Spazio Ilisso con un altro concerto solistico: protagonista Eugenia Canale, giovane ed eclettica pianista, allieva in passato dei seminari nuoresi, che si muove con disinvoltura fra jazz e musica classica e contemporanea. Per lei, altro impegno l’indomani – domenica 27 – stavolta alla guida di un quartetto con Max De Aloe, all’armonica, Riccardo Fioravanti al contrabbasso e Marco Castiglioni alla batteria.
Ancora un abbinamento di musica e libri nell’appuntamento preserale di lunedì 28 (ore 18.30) a Casa Ruiu: a tenere banco, in questo caso, sarà Stefano Bagnoli che insieme alla sua performance solistica con piatti e tamburi presenta i suoi frutti letterari “Districarsi nel Jazz” e “Storielle tra musici”.
Extended Singularity è il nome del quartetto intestato al pianista livornese Stefano Onorati e al trombettista bresciano Fulvio Sigurtà, di scena nella serata di lunedì 28 (ore 21) nel Giardino della Biblioteca Satta: uno sviluppo del loro duo (Singularity, appunto), sia come organico, evidentemente, con Gabriele Evangelista al contrabbasso e Alessandro Paternesi alla batteria, sia come estensione del territorio musicale che arriva a spingersi fino all’improvvisazione più libera, potendo contare sul giusto interplay fra i quattro musicisti.
Pianoforte, toy piano e altri piccoli strumenti a tastiera e a piastre, sono l’armamentario di Silvia Corda per il suo solo di martedi 29 alle 18.30 allo Spazio Ilisso: il suo “Portraits and Landscapes” è un progetto musicale “intorno” al pianoforte, con cui la pianista e compositrice sarda esplora le varie possibilità sonore ed espressive dello strumento attraverso linguaggi diversi: l’improvvisazione, il jazz e la musica scritta di area “colta”.
Ancora un solo fa da prologo all’appuntamento serale di mercoledì 30: protagonista, alle 18.30 Giardini del Museo Archeologico Nazionale, Enrico Merlin con la sua chitarra eclettica per un concerto che sotto il titolo del suo ultimo disco, “Dangerous Mind”, si annuncia come un viaggio nello spazio e nel tempo, tra melodie popolari e composizioni originali.
In serata, consueto appuntamento alle 21 nel Giardino della Biblioteca Satta che mercoledì 30 ospita il progetto “Fantàsia” del contrabbassista e compositore Jacopo Ferrazza, con Livia De Romanis al violoncello, Alessandra Diodati alla voce, Enrico Zanisi al pianoforte, synth e live electronics, e Valerio Vantaggio alla batteria. L’intero progetto si fonda su composizioni originali scritte appositamente per questo ensemble con l’intento di conciliare il mondo acustico ed elettronico, basandosi su una folta parte di scrittura e di programmazione, assecondata da un’improvvisazione quasi sempre al servizio della composizione.
Due diversi appuntamenti in agenda anche per l’ultima giornata del festival a Nuoro, giovedì 31. Alle 18.30, al Museo MAN, Marta Loddo, una delle più apprezzate musiciste e compositrici sarde, torna da protagonista a Nuoro Jazz, portando il suo nuovo progetto solista “Watery dreams” in anteprima assoluta al festival nuorese: un viaggio per loopstation e voce, improvvisazioni e canzoni senza una forma precostituita, un gioco di addizioni e sottrazioni che si basano quasi esclusivamente su suggestioni vocali, con un suono che si trasforma rimanendo sempre uguale a sé stesso.
In serata, l’ultimo concerto nel Giardino della Biblioteca Satta (come sempre alle 21) è affidato al gruppo Talea formato dai migliori allievi della passata edizione dei seminari nuoresi: Ava Alami (voce), Stefano Perino (sax contralto), Eleonora Pennino (arpa), Josserand Poumes (chitarra) e Niso Tomasini (batteria). Scelti dagli insegnanti dei corsi nuoresi e vincitori di una borsa di studio, hanno avuto un anno di tempo per darsi un nome, scrivere le loro musiche, incontrarsi e preparare il concerto che ora li vede sul palco di Nuoro Jazz e di altre manifestazioni, come “Il Jazz italiano per le terre del sisma“, il 3 settembre a L’Aquila.
Gli allievi di questa edizione dei Seminari, insieme ai loro docenti, saranno invece protagonisti l’indomani, venerdì primo settembre, del concerto-saggio che tradizionalmente suggella ogni edizione di Nuoro Jazz. Un evento che, come l’anno scorso, andrà in scena a Onifai, il borgo della Baronia a una quarantina di chilometri da Nuoro, snodandosi tra il centro storico e l’anfiteatro comunale “Pasqualina Fois”.