Sono trascorse due settimane dal mio appello pubblico del 4 gennaio, ma la Presidente Alessandra Todde continua a sfuggire il confronto istituzionale richiesto. Questo silenzio è inaccettabile e rappresenta un grave atto di distanza nei confronti dei sardi, delle istituzioni regionali e delle regole basilari della democrazia.
Le irregolarità segnalate dal Collegio Regionale di Garanzia Elettorale nella rendicontazione delle spese elettorali della Presidente Todde sono una questione di estrema serietà. Davanti a tali accuse, il minimo che ci si aspetta è una risposta chiara e trasparente nell’aula del Consiglio regionale. Invece, ci troviamo di fronte a un comportamento che alimenta dubbi e sospetti, danneggiando ulteriormente la fiducia dei cittadini nelle istituzioni.
La Sardegna non può permettersi questa instabilità. La Regione è in esercizio provvisorio, con questioni cruciali ancora irrisolte e una manovra di bilancio 2025-2027 che è prioritaria per dare certezze a famiglie, imprese e all’ intero sistema degli enti locali, che sollecita quotidianamente la necessità di agire subito per affrontare emergenze come la sanità, il lavoro e il contrasto alla povertà.
Come si può andare avanti se chi guida la Regione si sottrae al confronto? La Presidente Todde deve smetterla di snobbarci e assumersi la responsabilità che il suo ruolo impone. Questo Consiglio regionale non può essere ostaggio di giochi e di strategie dilatorie. I sardi hanno diritto di sapere qual è il futuro della loro Regione, e non possiamo accettare che venga messo a rischio per manovre di bassa politica.
La nostra richiesta è chiara: la Presidente Todde si presenti immediatamente in aula e riferisca sul suo operato e sulle sue intenzioni per il futuro. Ogni giorno perso aggrava la crisi istituzionale in corso. La Sardegna merita una politica fatta di serietà, trasparenza e rispetto delle regole. Questo silenzio è una ferita che non possiamo tollerare.