Gianni Alemanno, attuale segretario nazionale di Indipendenza ed ex ministro dell’agricoltura nel governo Berlusconi e già sindaco di Roma, è intervenuto oggi in diretta a “L’Italia s’è desta“, il programma in onda ogni mattina su Radio Cusano Campus e in radiovisione su Cusano Italia Tv (canale 122 del digitale terrestre). Durante l’intervista, Alemanno ha affrontato diversi temi di attualità politica e sociale.
Quando gli è stato chiesto se l’educazione nelle famiglie moderne sia diventata più lassista, Alemanno ha risposto con un deciso “sì“, aggiungendo che “oggi i figli sono molto più abbandonati a loro stessi“. Tuttavia, ha sottolineato che non si può attribuire tutta la responsabilità alle famiglie, spesso impegnate con due genitori lavoratori. “Le istituzioni scolastiche dovrebbero essere fortemente rafforzate per poter supportare la famiglia nel campo educativo,” ha dichiarato Alemanno. Ha anche evidenziato l’importanza dello sport come “il meccanismo educativo più forte che si possa mettere a disposizione di un giovane, per insegnargli disciplina e controllo di sé stesso.“
Alemanno ha parlato del modello statunitense delle borse di studio sportive, definendolo “un investimento importante” che dovrebbe essere considerato anche in Italia. “Ogni scuola dovrebbe avere una struttura sportiva adeguata, e dove non è possibile dal punto di vista edilizio, bisogna fare convenzioni con le associazioni sportive dilettantistiche,” ha proposto. Alemanno ha inoltre suggerito la possibilità di reintrodurre una forma di leva obbligatoria, non necessariamente militare, ma che potrebbe comprendere compiti di protezione civile e altri interventi di utilità sociale. “Fare il militare è stata una bella esperienza per me, e credo che avrebbe un forte effetto formativo sui giovani che stanno completando la loro adolescenza” ha aggiunto.
Alla domanda su cosa l’abbia deluso di più dell’azione del governo di destra, Alemanno ha criticato “l’atteggiamento di sudditanza nei confronti degli Stati Uniti e dell’Unione Europea.” Ha ricordato che il motto di Giorgia Meloni era “la pacchia è finita“, ma ha affermato che “non è finita per niente” sottolineando che l’Italia continua a subire imposizioni dall’estero. La sua critica più severa è stata rivolta alla sottoscrizione del Patto di Stabilità da parte del ministro Giorgetti che, secondo Alemanno, imporrà “15 miliardi di tagli all’anno per 7 anni” e che Giorgetti avrebbe potuto opporsi con un veto. “Noi ci chiamiamo Indipendenza perché crediamo che l’Italia debba riprendere sovranità, non solo nei confronti dell’Europa, ma anche degli Stati Uniti, che ci spingono verso guerre insopportabili” ha dichiarato Alemanno, avvertendo che senza questa sovranità, ogni altra politica è destinata a fallire.