Alemanno: “Il Parlamento italiano difenda il nostro cibo e la nostra agricoltura”

“Nessuno conosce i dettagli esatti dell’accordo di libero scambio Ue-Mercosur ratificato a sorpresa da Ursula Von der Leyen a Montevideo. Ma come in tutti gli accordi libero scambio a pagare il prezzo saranno sempre le attività produttive di base, a cominciare dall’agricoltura e dall’industria alimentare. Perché nessuno potrà garantire la reciprocità degli standard di tutela della nostra sicurezza e qualità alimentare. Già siamo invasi da carni sudamericane piene di anabolizzanti e antibiotici, con questo accordo la competizione al ribasso sarà senza limiti e, non solo tante imprese agricole ed agroalimentari dovranno chiudere, ma la qualità della nostra alimentazione sarà ancora meno garantita. Ad avvantaggiarsi saranno solo le multinazionali e i grandi gruppi industriali (principalmente tedeschi) che potranno liberamente arrivare ai mercati sudamericani, per poi delocalizzare più facilmente le loro produzioni in quei paesi.

Mentre gli Stati Uniti di Trump andranno verso i dazi e il protezionismo per difendere il lavoro agricolo e industriale sul loro territorio, l’ineffabile Ursula continua con le ricette di una vecchia globalizzazione che ormai ha fallito ovunque. Cosa farà Giorgia Meloni, mentre si accinge ad accogliere alla sua festa di Atreju il Presidente argentino Javier Milei? Si opporrà con la stessa decisione con cui si sta muovendo perfino Macron per difendere gli agricoltori francesi? Oppure farà finta di trattare qualcosa, per continuare a seguire la linea economica ultra-liberista che l’accomuna proprio a Milei? Intanto non sappiamo neppure se questo trattato dovrà essere ratificato anche dai parlamenti nazionali oltre che da quello europeo, perché la Von der Leyen farà di tutto per presentarlo come un accordo puramente commerciale e quindi di competenza esclusiva dell’Unione europea. Noi chiediamo che il Governo italiano imponga nel Consiglio europeo che anche il nostro Parlamento possa votare per la ratifica , in modo da bloccarlo così come è già successo per il CETA.

Noi chiediamo agli europarlamentari italiani di fare la loro parte, ma solo i parlamenti nazionali possono fermare questa ennesima follia della commissione europea.” Così ha dichiarato Gianni alemanno, Segretario Movimento Indipendenza ed ex-ministro dell’agricoltura

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