“Oggi, dopo la firma del Presidente Mattarella, è entrata in vigore la Legge di conversione del Decreto elettorale 2024. In questo provvedimento è stato inserito un emendamento, presentato da Fratelli d’Italia, che restringe fortemente le possibilità per i nuovi movimenti di derogare dalla raccolta di firme per le elezioni europee”, afferma Gianni Alemanno, Segretario di Indipendenza.
“Tutto questo a soli 30 giorni dalla fine dei sei mesi concessi per questa raccolta di firme. Un “cambio delle regole a partita aperta” contrario a tutti i principi elementari della produzione legislativa e quindi anche agli stessi Principi costituzionali. Non a caso la stessa Commissione europea nel 2023 aveva inviato a tutti i paesi membri una Raccomandazione ufficiale per non modificare le norme elettorali nell’ultimo anno prima delle elezioni”…”Successivamente un altro emendamento ha dimezzato il numero di firme necessario le liste alle europee, ma sempre troppo tardi per permettere ai nuovi movimenti di organizzare una raccolta di firme così impegnativa (nonostante il dimezzamento le firme necessarie sono 75.000)”, denuncia Alemanno.
“Il Movimento Indipendenza il 15 marzo scorso aveva scritto una lettera al Presidente della Repubblica per chiedere un suo autorevole intervento per cancellare dalla Legge di conversione questo emendamento chiaramente liberticida e antidemocratico. Ma non abbiamo ottenuto alcuna risposta”…Questo dimostra che le nostre istituzioni non solo restringono la possibilità di accesso alla competizione elettorale da parte di nuovi soggetti politici, ma rimangono indifferenti di fronte al vertiginoso aumento dell’astensionismo elettorale degli Italiani. È un’ulteriore dimostrazione che oggi la democrazia è in pericolo, non per colpa del cosiddetto populismo ma per l’atteggiamento autoritario delle Istituzioni”, incalza il leader del Movimento.
“Per questo motivo il Movimento Indipendenza non potrà partecipare in prima persona alle elezioni europee, ma aiuterà nella raccolta di firme e nella propaganda elettorale chi rappresenterà nel modo migliore la nostra critica radicale all’Unione europea e all’euro-casta che la governa”, conclude la nota di Alemanno.