“Oggi ci siamo immersi nella splendida riserva Marina di Capo Rizzuto (KR) per dire no al progetto del nuovo Parco eolico off-shore Krimisa che rappresenta un ennesimo atto di sfruttamento ambientale ed energetica nella provincia di Krotone. Insieme a Antonio Ranieri, istruttore subacqueo del centro sub Le Castella, ci siamo immersi ad una profondità di 30 metri su un relitto marino all’interno della riserva. Uno scenario marino fantastico che si abbina allo splendore del castello aragonese “Le Castella”: tutto questo sarà inevitabilmente compresso dalla costruzione del Parco eolico, il cui impatto ambientale supera di gran lunga l’area in cui tale parco sarà istallato.
Tutto questo a fronte di una ricaduta nulla dal punto di vista energetico ed economico sul territorio della provincia, che già oggi – attraverso il metano estratto dall’ENI, le centrali di biomasse, il fotovoltaico e parchi eolici terrestri tra i più grandi d’Europa – fornisce una quantità enorme di energia al resto d’Italia. Inoltre, questo territorio è compresso dallo stoccaggio di rifiuti tossici dei processi industriali chimici e metallurgici dello stabilimento ex-ENI di Pertusola. Nessun ribasso di tariffe, nessun investimento strategico, nessuna opera di bonifica (nonostante gli obblighi derivanti dalla condanna di ENI del 2019): solo danni sanitari, ambientali e turistici per una provincia che ha i più alti tassi di disoccupazione d’Italia e d’Europa. Per questo motivo, insieme ai dirigenti crotonesi di Indipendenza Gabriele De Franco e Anna Pesce e in collaborazione con il Comitato “Fuori i veleni da Crotone”, non ci fermeremo fino a quando non sarà resa giustizia a questi territori”, spiega Alemanno, leader di Indipendenza.