Alemanno: “Un drappo rosso per ricordare il sangue dei bambini uccisi e il pericolo di una guerra globale”

“Abbiamo portato in piazza un lungo drappo rosso per ricordare a tutti il sangue versato dai tanti bambini uccisi nella Striscia di Gaza, in Palestina, in Libano e in Ucraina. Noi siamo un movimento contrario alle vecchie etichette politiche, ma vogliamo dare voce agli Italiani di destra contrari al massacro dei palestinesi nella Striscia di Gaza, che oggi non parteciperanno al corteo pro Palestina per la faziosità ideologica della sinistra antagonista.

Tutti i sondaggi ci dicono che la maggioranza degli elettori, di destra e di sinistra, sono contrari a continuare la guerra sia in Palestina che in Ucraina, ma la politica italiana, al Governo come all’opposizione, non fa nulla per ottenere un cessate il fuoco a Gaza e in Ucraina. Ci si limita ad aspettare l’arrivo di Trump, delegando ancora una volta agli Stati Uniti scelte per noi essenziali, mentre oggi giorno che passa si fa sempre più evidente il rischio di una guerra globale. Mi auguro che le diverse manifestazioni di oggi facciano arrivare un segnale convergente per un vero impegno italiano per fermare la guerra.

L’arrivo di Donald Trump ci deve servire ad altri obiettivi: uscire dall’Unione Europea, un organismo che Trump disprezza e che all’Italia sta portando solo danni, e sciogliere la NATO, che anche Trump considera una sovrastruttura inutile e pericolosa. Questo sono le svolte epocali necessarie per ridare Indipendenza all’Italia e per costruire una nuova Europa di nazioni sovrane e un sistema di difesa europea che serva a difenderci veramente e non a provocare nuove guerre. Per questo un anno fa è nato il Movimento Indipendenza e per questo continueremo a lottare nelle piazza e nelle sfide politiche ed elettorali.” Cosi ha dichiarato Gianni Alemanno, segretario nazionale del Movimento Indipendenza, nel corso della manifestazione che si è svolta oggi a Largo Goldoni per il primo anniversario della nascita del Movimento Indipendenza e a cui hanno partecipato delegazioni delle comunità libanesi e palestinesi.

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