Alessandro Di Battista in scena con “Assange”, grande successo a Cagliari e Sassari

Libertà di stampa e segreti di stato: Alessandro Di Battista è sbarcato nell’Isola con “Assange / Colpirne uno per educarne cento”, uno spettacolo ispirato alla storia del giornalista australiano, fondatore di WikiLeaks.

“Assange” – un intenso monologo scritto e interpretato dal politico e scrittore, collaboratore de Il Fatto Quotidiano, The Post Internazionale e L’Indipendente, con la regia di Samuele Orini, scene di Giorgia Ricci, direzione della fotografia di Mauro Ricci e ricerche e contributi di Niccolò Monti (produzione Loft Produzioni – distribuzione Epoché ArtEventi) – ricostruisce la vicenda di Julian Assange, sotto accusa per la pubblicazione, sulla base di informazioni ricevute da Chelsea Manning, di materiali scottanti inerenti le guerre in Iraq e in Afganistan e successivamente di oltre 250mila documenti diplomatici “confidenziali” e “segreti” degli Stati Uniti d’America. Arrestato in Gran Bretagna per presunti “reati sessuali” e rifugiatosi nell’ambasciata dell’Ecuador a Londra come richiedente asilo, successivamente arrestato e condannato per violazione della libertà condizionata nel 2019 e rinchiuso nella HM Prison Belmarsh, dopo numerosi appelli contro l’estradizione negli USA, il giornalista e programmatore è stato finalmente scarcerato nel giugno 2024, in seguito al patteggiamento con la giustizia statunitense.

Un’avventura professionale e umana ricca di colpi di scena e al centro dell’attenzione internazionale: Julian  Assange (all’anagrafe Julian Paul Hawkins), paladino della verità, che aveva ottenuto svariati premi e riconoscimenti per la sua attività – tra cui il Premio Sam Adams, la Medaglia d’oro per la Pace con la Giustizia dalla Fondazione Sydney Peace e il Premio per il Giornalismo Martha Gellhorn – diventa il fulcro di un caso politico prima ancora che giudiziario. Le denunce legittime sia pure tardive delle sue ex amanti, fin troppo “tempestive” e il mandato di cattura europeo con la possibile estradizione negli Stati Uniti – dove sarebbe stato processato per “spionaggio” – mostrano uno scenario a dir poco inquietante sui confini imposti alla libertà di stampa e al diritto all’informazione.

“Assange / Colpirne uno per educarne cento” racconta una vicenda emblematica ma anche – spiega Alessandro Di Battista – «le guerre di ieri e oggi, il massacro dei palestinesi, gli interessi dei produttori di armi, il funzionamento del complesso militare e industriale USA»: nella moderna società globale i “segreti di stato” in nome della “sicurezza nazionale” appaiono come un curioso anacronismo, legato ai tempi della “guerra fredda”, in contrasto con le esigenze di trasparenza e con il desiderio di partecipazione dei cittadini alla vita democratica. Una storia vera, sul filo della suspense, avvincente come un romanzo ma anche la tragedia di un uomo in lotta contro il sistema «nel silenzio assordante dei media mainstream divenuti ormai pavidi, indolenti, conformisti» – come si legge nella presentazione –. «Nel mondo alla rovescia è più grave svelare i crimini che commetterli».

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