Il DDL 1660, presentato come una misura per garantire la sicurezza, si configura in realtà come un «provvedimento repressivo che mette in serio pericolo il diritto al dissenso e alla protesta».
Le associazioni e i comitati Sa Domo de Totus, Comitadu pro sa Nurra, Comitato Nuova Resistenza di Alghero, in collaborazione con la Rete Liberi/e di Lottare, hanno organizzato un incontro pubblico per discuterne le implicazioni del disegno di legge “sicurezza” e mobilitarsi contro quello che ritengono l’ennesimo attacco alle libertà fondamentali dei cittadini e dei movimenti sociali.
L’appuntamento è ad Alghero, giovedì 25 febbraio alle ore 18:00 presso l’Obra Culturale de l’Alguer, in via Ardoino 44. Saranno presenti gli avvocati Elias Vacca e Pina Zappetto, esperti in diritto penale e diritti civili, che illustreranno come il DDL 1660 potrebbe trasformarsi in uno strumento di criminalizzazione delle lotte sociali e ambientali.
Ad evidenziare il rischio che questa legge possa diventare un’arma contro i movimenti di protesta è Fabrizio Cossu, presidente dell’ associazione Sa Domo de Totus: «il DDL 1660 rappresenta un attacco alla democrazia e ai diritti fondamentali. Se approvato, permetterà di reprimere chiunque lotti per la giustizia sociale e ambientale, minando decenni di conquiste. Non possiamo permettere che il dissenso venga soffocato: è necessario organizzare una risposta collettiva e determinata».
Il provvedimento avrebbe ripercussioni particolarmente gravi in Sardegna, dove le mobilitazioni contro l’occupazione militare e la speculazione energetica sono già oggetto di tentativi di repressione. A fare il punto sul tema è Paola Doppiu, portavoce del Comitato Nuova Resistenza di Alghero: «Questa legge rischia di silenziare proteste fondamentali, dalle mobilitazioni contro la colonizzazione energetica alle storiche battaglie dei pastori. Anche le azioni di disobbedienza civile, strumenti essenziali di resistenza, potrebbero essere punite con misure sempre più severe.
L’incontro del 25 febbraio sarà un momento fondamentale per costruire una risposta collettiva e affermare il nostro diritto a lottare». L’evento sarà dunque un’occasione di confronto e di approfondimento e si inserisce in una più ampia campagna curata dalla rete nazionale “Liberi/e di lottare. No al DDL 166”.