Alla mostra nella casa-museo Andersen per sbirciare nel deposito

La casa museo di Hendrik Christian Andersen a Roma prende nuovamente vita, con la mostra Riflessioni di Archiscultura.

Fotografia Scultura Architettura che aprirà al pubblico il 28 ottobre, ma l’evento sarà anche l’occasione per approfittare e fare una sosta nel deposito dell’abitazione: uno spazio non sempre accessibile.

Lì sarà possibile apprezzare il grande modello della Fontana dell’Immortalità, un progetto di carattere architettonico e scultoreo insieme, in cui l’artista norvegese-americano ha riprodotto in scala assai ridotta il progetto della fontana. Visibile secondo un calendario di visite programmate comunicate mensilmente tramite i canali ufficiali e social del Museo, la visita al deposito della casa-museo consentirà di vedere il modello della fontana che è stato appena restaurato, dopo un paziente e delicato intervento, curato da Silvana Costa, coordinatrice del Laboratorio di restauro dei Musei Statali di Roma in collaborazione con Antonella Malintoppi e Louis Dante Pierelli.

Il restauro ha riportato alla luce le tenui nuance nei toni del verde chiaro e giallo ocra e le piccole e fragili sculture che lo ornano. Una visita che fa da pendant al percorso vero e proprio della mostra che invece intende illuminare, attraverso gli scatti fotografici, le peculiarità del progetto dell’artista e al contempo svelarne i segreti, gli aspetti più intimi e riposti che la fotografia, per sua natura indagatrice e rivelatrice, riesce a far emergere. Scatti in cui il passato rivive nel presente in un viaggio d’esplorazione e di conoscenza che mette in evidenza aspetti inediti e inaspettati del lavoro dell’artista, grazie ad un dialogo fra passato e presente che attinge dal considerevole repertorio fotografico, conservato nell’archivio.

Da qui provengono le fotografie che lo scultore ha gelosamente conservato, spesso affidando gli scatti a fotografi professionisti, per immortalare le sue opere una volta terminate o mentre era a lavoro nell’atelier. Molte le fotografie di sculture esposte nella gipsoteca e nella galleria, altre di opere in deposito, esposte nel salone centrale per l’occasione e messe a confronto con quelle scattate da David D’Agnelli e Roberto Nisini.

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