All’Argentiera un ‘Fronte Mare’ per giochi, spettacoli e sport

L’ex villaggio minerario dell’Argentiera, sulla costa nord ovest della Sardegna nel comune di Sassari, meta di un turismo dolce, ha un nuovo “Fronte Mare”: una piazza affacciata sul golfo, colorata e decorata con opere d’arte, attrezzata con arredi mobili per ospitare di volta in volta laboratori artistici, spettacoli, manifestazioni sportive.

La nuova area è stata realizzata con l’aiuto di cento volontari grazie alla collaborazione tra l’associazione LandWorks e gli artisti internazionali Tellas e 2bleene, con il sostegno del Comune di Sassari, ed è parte integrante del progetto di riqualificazione urbana dell’antico borgo, iniziato nel 2019 con l’apertura del museo e centro culturale ibrido a cielo aperto “Mar-Miniera Argentiera”.

Il fronte mare ha rubato al degrado un’area di 500 metri quadrati utilizzata in precedenza come parcheggio non regolamentato.

Ora è stata riqualificata e restituita alla comunità quale spazio destinato alla socialità, al gioco e agli eventi culturali e sportivi.

Lo spazio è stato infatti concepito come un luogo scenico d’eccezione, con una quinta naturale sull’orizzonte e sul mare, emblematico e di fondamentale importanza storica già in epoca mineraria.

Per dare corpo al progetto LandWorks ha coinvolto 100 volontari in cantieri di costruzione partecipata: semplici cittadini, studenti, professionisti provenienti da tutto il mondo, invitati tramite call a progettare e realizzare le strutture, dove il tocco finale è stato affidato alle mani dei bambini. Completa questa arena naturale un’opera d’arte pubblica progettata e realizzata con gli artisti Tellas (alias Fabio Schirru) e 2bleene (alias Natalia Nicole Rodriguez).

Come una quinta teatrale dipinta a pavimento e a parete nelle tonalità del blu e dell’ocra, l’intervento artistico unisce idealmente mare, terra e cielo e incornicia e delimita lo spazio dedicato alle attività culturali e sportive.

L’opera da una parte enfatizza le geometrie degli ex magazzini, un tempo destinati allo stoccaggio dei materiali della miniera, dall’altra traccia le linee e i confini dei campi da basket, pallavolo e pickleball, riportando al centro il gioco come principio di comunità e socialità.

“Facendo riferimento alla natura del luogo, ci piace definirci minatori culturali e scavare alla ricerca delle potenzialità di questo prezioso gioiello immerso nella natura.

L’intervento – spiegano Andrea Maspero e Paola Serrittu, presidente e project manager di LandWorks – vuole porre l’attenzione sulla tematica del recupero e del riuso degli spazi in disuso, reinterpretando le esigenze contemporanee di un sito in abbandono”.

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