Con i prezzi al dettaglio che scendono al rallentatore, aumenta l’inflazione in Sardegna: a settembre si attesta al +5,8% contro il +5,3% della media nazionale.
E dietro l’angolo c’è anche il rischio caro-bollette. Adiconsum Sardegna lancia l’allarme per il carrello della spesa.
“Una famiglia sarda – spiega il presidente dell’associazione Giorgio Vargiu – si ritrova oggi a spendere in media 1.438 euro in più all’anno come effetto dei rincari dei listini al dettaglio”.
“Solo per la voce ‘prodotti alimentari’, i prezzi a settembre registrano un aumento annuo del 9,9% contro l’8,4% della media italiana.
I listini scendono ma al rallentatore – precisa Vargiu – e il trend potrebbe presto interrompersi del tutto e invertire la rotta: la guerra scoppiata in Israele ha portato ad una fiammata delle quotazioni dell’energia sui mercati internazionali. Questo significa che a breve potrebbero registrarsi anche in Sardegna pesanti aumenti delle tariffe di luce e gas a carico di imprese e famiglie, con effetti diretti sui prezzi al dettaglio legati ai maggiori costi energetici in capo a industrie e produttori”.
“Un aumento – sottolinea il presidente regionale di Adiconsum – che arriverebbe nel momento peggiore, quando cioè le famiglie sarde accendono i riscaldamenti e si concentrano i maggiori consumi di gas: una vera e propria stangata che il Governo deve a tutti i costi evitare adottando le opportune misure di contrasto”. Dall’associazione arrivano anche dei suggerimenti: “In questa situazione di incertezza e in attesa di capire come si evolverà nelle prossime settimane il mercato energetico, consigliamo alle famiglie di non credere alle facili promesse di risparmio che arrivano dalle società del mercato libero dell’energia e di rimanere nel mercato tutelato, anche in considerazione della possibile proroga di altri 6 mesi allo studio del Governo”.