Allarme nelle Asl sarde dove mancano 400 impiegati amministrativi, la denuncia della Uil: “Basta con il ricorso alle agenzie interinali”

La segreteria confederale Uil Sardegna denuncia con forza la scelta delle ASL sarde di continuare ad assumere personale amministrativo tramite agenzie interinali, mentre contemporaneamente non vengono prorogati i contratti dei lavoratori precari già in servizio.

“Questa strategia è inaccettabile e rappresenta un grave spreco di risorse pubbliche, oltre che una mancanza di rispetto per chi da anni garantisce il funzionamento della sanità regionale con professionalità e dedizione”, spiega Guido Sarritzu, segretario regionale confederale Uil.

“Affidarsi alle agenzie interinali significa non solo precarizzare ulteriormente il lavoro, ma anche sostenere costi maggiori per le casse pubbliche rispetto alla proroga o alla stabilizzazione del personale già formato e operativo. È una politica miope che non tiene conto né della qualità del servizio, né della tutela dei lavoratori, né dell’interesse dei cittadini sardi, che si trovano a fare i conti con una sanità sempre più in difficoltà”.

Le Asl sarde oggi contano una carenza di circa 400 amministrativi, il costo orario del personale tramite agenzie interinali varia dai 25 ai 33 euro. Per questo il segretario regionale confederale chiede: “La proroga immediata di tutti i contratti del personale amministrativo precario che da anni lavora nelle ASL sarde, la fine delle assunzioni tramite agenzie interinali, che rappresentano solo un’ulteriore forma di sfruttamento e instabilità lavorativa e un piano straordinario di stabilizzazione per garantire continuità lavorativa e qualità nei servizi amministrativi delle ASL”.

E precisa che: “Nel 2024, è stato indetto un bando da quasi 100 milioni di euro per colmare la carenza di personale negli ospedali sardi. Di questa somma, poco meno di 69 milioni di euro sono destinati ai lavoratori interinali, mentre il resto copre IVA, accantonamenti e altre spese”.

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