Dalla data della morte di Diana Spencer sono passati ormai quasi 27 anni, ma la sua memoria non sembra dare né poter trovare pace di fronte all’affetto e alla curiosità (talora ossessiva) dei cultori del ricordo: non senza qualche traccia d’interesse economico, se non di speculazione.
L’ultima conferma arriva dall’annuncio di un’ennesima asta che riguarda la defunta ex principessa di Galles, con la messa in vendita di decine di lettere e bigliettini frutto della corrispondenza privata – “intima” nella descrizione acchiappa-compratori di chi organizza l’iniziativa – fra la prima, infelice moglie di re Carlo, madre dei principi William e Harry, e Violet Collison, ex governante di casa Spencer (morta quasi novantenne nel 2013) a cui Lady D rimase legatissima per tutta la vita.
Le missive, a quanto anticipa la Bbc, non contengono in effetti rivelazioni clamorose o dettagli morbosi di sorta. Ma offrono pennellate sulla vita quotidiana della “principessa del popolo” nel corso degli anni, fino al matrimonio con Carlo e alla nascita dei due figli, condivise con la vecchia tata: punto di riferimento di Park House, la residenza di Sandringham in cui Diana trascorse l’infanzia in una famiglia minata dalle divisioni e dal distacco dei genitori (padre e madre putativa), da lei chiamata affettuosamente “Collie”. Le lettere sono scritte a mano e verranno battute dalla casa d’aste Stansted Mountfitchet il 30 luglio. La base è stata fissata per gli scritti più appetibili fra 800 e 1200 sterline l’uno, ma si prevede che le quotazioni finali possano lievitare.
Spicca, fra le tante, una lettera su carta intestata di Buckingham Palace inviata alla fedele confidente tre settimane prima delle ‘nozze del secolo’ con l’allora principe Carlo, erede al trono. “Qua tutti lavorano freneticamente per le decorazioni dell’ultimo minuto e alla futura sposa non resta che rimanere calma!”, le scrive Diana con scherzosa inconsapevolezza. Non mancano poi semplici biglietti d’auguri o cartoline di Natale; ma pure missive più lunghe, talvolta con accenni alle pene della principessa, più spesso con dettagli di vita familiare più lieti. Come ad esempio una datata settembre 1984 – commovente, se letta alla luce delle divisioni recenti – in cui ringrazia “Collie” per un regalo ricevuto per la venuta al mondo dell’allora neonato Harry e descrive il piccolo William, 2 anni, “in adorazione del fratellino”: fra “abbracci e bacini senza requie”.