Una tesina in sardo per l’esame di terza media all’Alfieri di Cagliari.
Argomento? Le pale eoliche e l’assalto speculativo dei ‘signori del vento’ in Sardegna. Il ragazzino ha manifestato la sua opinione: nettamente contrario. L’alunno si chiama Gabriele Solinas, ha quattordici anni. È originario di Seneghe ed è sempre stato attento ai problemi della sua terra. Gli piace il sardo ed è particolarmente interessato alle tradizioni, ma anche a quello che sta succedendo ora alla sua Sardegna.
La professoressa Rina Pinna, insegnante di tecnologia, ha sempre parlato in classe dell’Isola proponendo diverse ricerche su agricoltura, cibo, vigneti. Soffermandosi spesso anche sui tesori archeologici. Da lì è nata l’idea: perché non parlare delle pale eoliche che minacciano anche i siti tutelati e protetti?
“L’energia non va però a noi in termini economici, ma viene venduta a prezzo maggiorato”, spiega Gabriele. Che sul punto la pensa così: “Più di tremila pale e migliaia di ettari di pannelli fotovoltaici nelle piane e nei monti della Sardegna rischiano di provocare un danno all’ecosistema. Senza contare poi i danni ai beni archeologici visto che l’Isola ne ha la più alta densità al mondo”. E ancora: “Le multinazionali di tutto il mondo si stanno gettando su questo business che non porterà benefici economici ai sardi e alle nostre imprese, ma solo grandi guadagni per le stesse multinazionali, portando via le terre e la bellezza dei nostri posti. Sono del parere che la transizione energetica sia giusta e necessarie, ma questo deve andare di pari passo con il rispetto dei posti e dei popoli”, racconta l’agenzia di stampa Ansa.