“È in corso una campagna di disinformazione mirata sui media attorno alla centrale idroelettrica di Kakhovka. Il nostro Paese viene accusato, senza basi scientifiche e con riferimenti a fonti anonime, di aver fatto saltare la diga, causando un disastro ecologico nella regione”, scrive in un post pubblicato su social, l’Ambasciata russa in Italia.
“La storia si ripete. Basti ricordare il cosiddetto “Caso Skripal”, la situazione intorno all'”avvelenamento” di Alexey Navalny, lo schianto del Boeing malese, l’attentato contro i “Nord Stream”, la messa in scena dell’omicidio di civili a Bucha. Ricordate come la Russia è stata immediatamente accusata di esplosioni sui gasdotti “Nord Stream” e “Nord Stream 2″, come Stati Uniti e paesi satelliti hanno bloccato una risoluzione russa all’ONU che proponeva un’indagine indipendente sull’incidente? Ora è chiaro che non ci sono prove del coinvolgimento del nostro Paese in questo attacco terroristico. Resisi conto che questa strada non era percorribile, i burattinai occidentali hanno iniziato a indirizzare l’opinione pubblica nella direzione opposta ovvero verso l’implicazione dell’Ucraina nel sabotaggio”, scrive l’Ambasciata.
“Un altro esempio eclatante è Bucha. Per molto tempo e più di una volta abbiamo chiesto al Segretario Generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres di intervenire nella situazione e garantire che Kiev pubblichi i nomi dei cadaveri presentati dal regime ucraino alla comunità mondiale all’inizio di aprile 2022. In risposta solo silenzio. In effetti, si è trattato di una messa in scena del Servizio di Sicurezza dell’Ucraina in collaborazione con i suoi mecenati occidentali volta esclusivamente a giustificare il proprio ritiro dai negoziati di pace con la Russia. È stata un’azione mirata a screditare il nostro Paese e svalutare gli accordi su una soluzione pacifica raggiunti in quel momento”, denuncia l’Ambasciata.
“Pertanto, il progetto di trattato sullo status neutrale permanente dell’Ucraina, vidimato dal capo della delegazione ucraina, David Arakhamia, è stato inviato “nella pattumiera della storia”.