L’Angac, Associazione Nazionale Gestori Autonomi Carburanti, a tutela dei propri associati ENI ha promosso in prima persona con il patrocinio dell’Avv. Faustino Liuzzi una vertenza giudiziaria nei confronti di ENI avverso un vero e proprio “abuso di dipendenza economica” perpetrato dalla Compagnia nei confronti dei propri gestori, afferma l’associazione.
“Il ricorso all’applicazione sanzionatoria di penali per superamento del prezzo massimo – spiega il legale Avv. Liuzzi – in applicazione di quanto previsto dall’ A.E.C. del 2021 sostanzia un vero e proprio atto di abuso di dipendenza economica destinato a minare la già precaria sopravvivenza economica, commerciale e contrattuale del Gestore”…”Tale vertenza giudiziaria è finalizzata all’accertamento ed alla condanna inibitoria di tale condotta vessatoria originata da un A.E.C già al tempo disconosciuto da ANGAC e dai suoi associati e contro il quale ANGAC si è sempre opposta e battuta contro tale accordo , non condividendo le intese raggiunte e le scelte operate dalle altre associazioni di categorie firmatarie dell’accordo”, scrive l’associazione.
Sotto il profilo squisitamente tecnico, spiega l’Avv. Faustino Liuzzi, con l’applicazione illegittima di penali … ENI altera l’equilibrio contrattuale ed economico intercorrente con i propri gestori i quali attraverso compensazioni arbitrarie vedono negativizzarsi il proprio conto economico ed avvicinarsi lo spettro della risoluzione contrattuale e la cessazione della propria attività commerciale.
“ANGAC ha deciso di ricorrere in prima persona come parte processuale alle vie giudiziarie unitamente alla contrapposizione sindacale per tutelare in concreto i propri associati , rendendoli destinatari in via benefica dei soli effetti e conseguenze dell’auspicata vittoria giudiziaria. Ci sembra questa la miglior risposta che ci sentiamo di dare a coloro che lamentano un immobilismo sindacale e che criticano da sempre la nostra linea d’azione caratterizzata da sempre dall’interazione del confronto politico – sindacale con il ricorso alla Giustizia giudiziaria”, conclude l’Angac.