“Non esiste un rap femminile o maschile. Esiste il rap e chi lo sa fare bene, brillerà.
Io ho dimostrato quello che dovevo dimostrare come rapper, non come rapper donna”. Anna con i suoi 20 anni e i milioni di streaming conquistati da quattro anni a questa parte, da quando nel 2020 a soli 16 anni ha esordito con Bando (diventata una hit mondiale), ha idee chiare e fiducia in se stessa.
Dopo una serie di canzoni di successo (l’ultima è 30°C, già Disco d’Oro, che punta a diventare il tormentone dell’estate 2024), ora esce l’album: Vera Baddie.
“L’album, il cui titolo mette insieme il nome di mia nonna che avrei dovuto avere e il claim che mi rappresenta, è una raccolta di tutti i pezzi dell’ultimo periodo: a cavallo tra la fine dell’adolescenza e l’inizio della giovinezza – racconta la giovane artista ligure, classe 2003 cresciuta tra i vinili del padre DJ e una passione coltivata fin da piccola per la cultura urban americana -. È il risultato della mia crescita: sono maturata molto a livello artistico”. In un mondo (discografico) nel quale i dischi hanno perso importanza a favore dei singoli, Anna sceglie comunque di prendere la via della ‘tradizione’. “I miei singoli stanno piacendo e allora ho pensato che anche un album potesse piacere”, spiega.
Anna ha già all’attivo 22 dischi di Platino e 7 dischi Oro ed è attualmente l’artista femminile più ascoltata in Italia su tutte le piattaforme digitali (dopo esserlo stato anche per il 2023), un traguardo che la rende orgogliosa. “Io arrivo davvero dal nulla, dalla mia cameretta in una città della Liguria dove non hai molti agganci. È stato un percorso un po’ particolare, di cui però vado molto fiera. C’è una responsabilità in quello che ho ottenuto e che rappresento, come artista e come donna perché penso di avercela fatta da sola. Non importa da dove vieni, ma se ci credi puoi andare dove vuoi”. E non solo ha trovato il suo posto al sole, ma lo ha fatto facendosi spazio in un mondo declinato al maschile. “Prima di me il rap al femminile non era così mainstream, io penso di averlo reso tale. In un ambiente molto maschile, la gente si è dovuto abituare”.
Vera Baddie è stato scritto interamente da Anna. “Un disco tutto mio, che sento mio. Lo posso definire come un ‘collage’ di tanti istanti della mia vita: è stato come aprire un diario segreto per mostrare i miei lati più nascosti, raccontandomi con la musica. La maggior parte delle mie canzoni è leggera, ma affronta anche temi legati alla fragilità, all’amore tossico, al non sentirsi all’altezza. Cose che ho vissuto anche io quando ero più piccola e per questo molte ragazze si rivedono in me”
Nell’album 18 tracce e diversi featuring: Guè in Bikini, Tony Boy e thasup in ABC, Artie 5ive in I love it, Lazza in BBE (brano che ha debuttato direttamente alla n.1 di Spotify), Sfera Ebbasta in Chica Italiana, Nicky Savage in TT LE GIRLZ, Capo Plaza in Show Me Love (che tornano a collaborare dopo Vetri Neri di AVA), Tony Effe in Mulan e Sillyelly in Hello Kitty.
“Le collaborazioni sono nate tutte in modo organico, partite dal rapporto di amicizia che mi lega a tutti loro”, dice ancora Anna, giovane donna che sa quello che vuole, determinata, indipendente e che si è spianata la strada da sola: “self-made bitch” canta in 30°C. “E lo penso: mi sono fatta da sola e sono maturata. Da Bando a oggi sono diventata molto più sicura di me stessa, sono più donna. E musicalmente mi sono tanto allenata, ho passato tanto tempo in studio con i miei producer. Mi hanno aiutato a trovarmi musicalmente e sono fiera di essere l’artista che sono, lavorando in modo molto autentico e puntando a essere me stessa”.
Intanto si gode il successo di 30°C, miglior debutto di sempre su Spotify Italia per un’artista donna solista con un brano non in gara al Festival di Sanremo: “Non mi dispiace che possa diventare un tormentone, l’idea che le persone abbiamo una canzone da associare all’estate, a momenti da ricordare anche in futuro”.
Queste le date previste nei club: