La battaglia sull’Antico Caffè Greco sta per concludersi. A sei anni dalla fine del contratto di locazione e dopo una lunga battaglia legale, il 22 giugno allo storico bar-museo di via dei Condotti verranno messi i sigilli. A seguito dello sfratto l’attività chiuderà i battenti, almeno per un po’. Sul Caffè, però, c’è ancora un vincolo del ministero dei Beni Culturali.
Per questo l’ex Sindaco di Roma, Gianni Alemanno ha lanciato l’appello al Ministero dei Beni Culturali.
“L’Antico Caffè Greco rischia di chiudere, nonostante il vincolo apposto dal ministero nel 1953. E questa volta pare che la chiusura sia inesorabile a meno che non ci sia una mobilitazione di intelligenze, istituzioni e politica determinato ad impedirlo”, lo afferma Gianni Alemanno.
“Il 22 giugno è previsto lo sfratto con degli ufficiali giudiziari. E’ assolutamente necessario impedire questo scempio che nuocerebbe alla immagine dell’Italia essendo il Caffè Greco noto in tutto il mondo da secoli. Faccio appello al Ministro dei Beni Culturali, al Presidente della Regione Lazio e al Sindaco per evitare un errore che arrecherebbe un danno alla storia e al turismo di questa città e della Italia. Una decisione che impedirebbe comunque qualsiasi altra attività data la presenza di un vincolo irremovibile ma che avrebbe come unico effetto quello di tenere un luogo magico denso di emozioni, ricco di arte e di storia chiuso al pubblico con dentro i quadri, gli arazzi e le foto inagibile a tutti”, conclude l’ex Sindaco di Roma Gianni Alemanno.